Sapienza, il voto della discordia

urna.jpgL’Udu (Unione degli Universitari) chiede al neorettore Luigi Frati di annullare la tornata elettorale studentesca prevista per il 12 e 13 novembre alla Sapienza. Secondo gli studenti il Magnifico di Piazzale Aldo Moro dovrebbe rinviare la consultazione per permettere una campagna elettorale serena e imparziale: “Le elezioni universitarie della Sapienza svolte in questo periodo – sottolinea l’Udu – non sono altro che un tentativo di bloccare le mobilitazioni degli studenti nonché un tentativo della lista Vento di Cambiamento di sfruttare a suo vantaggio una situazione che non consente il normale svolgimento delle elezioni”.
Inoltre: “Sette liste su otto avevano ripetutamente chiesto nelle settimane scorse al rettore di annullare le elezioni universitarie indette per il 12 e 13 novembre: questa richiesta era nata dalla constatazione oggettiva dell’impossibilità di effettuare una normale campagna elettorale in una fase storica della nostra università che di normale ha ben poco”.

Tempi stretti.
“Di fronte al grave attacco al carattere pubblico dell’università da parte del governo – continua l’Udu – gli studenti della Sapienza si sono mobilitati in maniera straordinaria, annullando di fatto quasi tutte le iniziative elettorali in programma. È di pochi giorni fa l’annuncio del rettore in cui confermava le date per le consultazioni elettorali, 12 e 13 novembre, rimangiandosi però l’impegno precedentemente assunto con le liste a posticiparle al 3 e 4 dicembre. In questo modo, ai candidati resterebbe solo una settimana di campagna elettorale”.
Niente favoritismi. Questa è l’opinione condivisa da sette liste su otto appartenenti a tutti gli schieramenti, ad eccezione di una molto ‘vicina’ alle posizioni del rettore e presente soprattutto alla facoltà di Medicina, dove guarda caso – come fa notare l’Udu – le proteste sono state più deboli rispetto alle altre facoltà.

Poca informazione.
Per questo ci si chiede quanti siano gli studenti realmente informati dello svolgimento delle elezioni. Di certo pochi: c’è il rischio concreto che l’affluenza si attesterà sotto al 10% e, dunque, la rappresentanza studentesca sarà ridotta. Un’altra domanda del sindacato studentesco riguarda l’esigenza politica di andare a tutti i costi alle elezioni in questo periodo, caratterizzato da facoltà occupate, lezioni bloccate e varie attività di contestazione che, peraltro, culmineranno nella manifestazione nazionale del 14 novembre.
Cui prodest? Lo scopo sarebbe quello di indebolire, in nome del corretto svolgimento delle elezioni, le attività di protesta e di stroncare le occupazioni e le attività degli studenti. Nonostante ciò il fronte Unione degli Universitari-Sindacato Studentesco-Liste di Sinistra parteciperà alle elezioni: “Per non lasciare mano libera a chi l’università la vuole mantenere in questo stato. Siamo stanchi di persone elette che scompaiono il giorno dopo la nomina e la cui inerzia lede gravemente la posizione dello studente”.
Manuel Massimo

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