Il nuovo decreto che ridà un po’ di ossigeno al mondo universitario non ha fermato l’Onda. Anche ieri è stata una giornata all’insegna delle mobilitazioni. E gli studenti di Milano si sono detti pronti ad invadere la Capitale in vista della megamanifestazione in programma per il prossimo 14 novembre.
In piazza Duomo il gruppo di studenti, dopo aver sfilato per le strade della città, si è unito ai dipendenti statali che protestavano contro i tagli della legge “Tremonti-Brunetta”. Il palco allestito in piazza è servito quindi anche per dare la parola agli studenti. Leon Blanchard, rappresentante di Scienze politiche, ha ricordato le tappe del movimento studentesco che da settimane non si ferma per “protestare contro la distruzione totale dell’amministrazione e dell’università pubblica”.
Un concetto che è anche un invito: partire insieme per la manifestazione del 14 novembre, dalla stazione Centrale per “condividere la responsabilità di impedire che l’Onda venga fermata”. Gli studenti sono pronti a invadere la Capitale per far valere il loro diritto a manifestare e non si fermano: sono decisi “a bloccare l’Italia intera”. Da Milano l’appuntamento è per giovedì 13 alle ore 15 in stazione Centrale e martedì, fanno sapere gli organizzatori, “saremo sempre in stazione alle 9.30 per organizzare un’assemblea pubblica da ogni scuola e facoltà e ribadire, anche a Trenitalia, che il diritto alla mobilità e ad arrivare in migliaia a Roma deve essere garantito”.
Non temono neanche contro le presunte intimidazioni di forze dell’ordine e mondo degli adulti. “Riteniamo inaccettabili le dichiarazioni di Maroni, come le denunce dell’Agnesi e le minacce al Caravaggio o le provocazioni dei professori ricevute ieri dagli studenti del Tito Livio che minacciano 5 in condotta – spiegano in un comunicato i collettivi studenteschi -. La nostra risposta inequivocabile è quella di portare avanti le autogestioni e le occupazioni in ogni scuola, continuare le mobilitazioni sempre più determinati e indignati”.
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