Il neo commissario alla Sanità in Calabria, Eugenio Gaudio, è già ex perché ha rinunciato al suo incarico. Lo ha detto a Repubblica lo stesso ex rettore de La Sapienza a Repubblica.it spiegando che alla base di questa decisione ci sono “motivi personali”.
Dopo la rinuncia, a meno di 24 ore dalla sua nomina in Cdm, si riapre il nodo della scelta di un nuovo commissario alla Sanità calabrese. “Mia moglie – ha spiegato – non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare”.
“Sarebbe una sfida importante, ma la famiglia per me è un valore”, ha detto ancora Gaudio che, in merito alle notizie sul suo coinvolgimento dell’inchiesta sull’Università di Catania ha spiegato: “Sono sempre colpito dall’imbarbarimento della politica. Le do una notizia in proposito: il procuratore di Catania ha appena fatto sapere al mio avvocato che è andato a depositare la richiesta di archiviazione per il mio presunto abuso di ufficio”.
“Leggo che non sarei disponibile a fare il commissario in Calabria. Ribadisco – perché evidentemente serve farlo ancora – che non ho ricevuto nessuna proposta formale e che comunicherò personalmente le mie decisioni attraverso i canali ufficiali se ci sarà qualcosa di reale e concreto da comunicare. Mi sembra che la situazione sia già abbastanza difficile per i cittadini calabresi senza che diventi anche grottesca”. Così Gino Strada, fondatore di EMERGENCY, sui social commenta la sua presunta indisponibilità ad accettare il ruolo di Commissario alla Sanità in Calabria.
Ma ad essere nettamente contrario è il presidente della Regione, Nino Spirlì: “Qui non c’è da fare nomine, c’è da gestire la sanità. Basta ispettori governativi – dice a La Zanzara su Radio24 – ne abbiamo le scatole piene. Non arriva la nomina di Strada perché dovranno passare sul mio corpo per fare le nomine, non abbiamo più bisogno di commissari. Se arriva Strada – aggiunge – ne prendiamo atto, dopo il tris facciamo poker. La Calabria – ha poi detto Spirlì – non è l’Afghanistan, è una regione dell’Italia e come tutte le altre regioni ha il diritto di governarsi come si governano tutte le altre. Non abbiamo bisogno di missionari di nessun tipo”. Quando alla scelta di Gaudio ha concluso, “problemi suoi, Catanzaro è una città bella, ci vivono persone eleganti, civili, e oneste”.