Rovigo, ragazzino di 14 anni muore di influenza: l’ospedale lo aveva dimesso

Una ambulanza presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Giannina Gaslini di Genova. 02 febbraio 2017 a Genova. ANSA/LUCA ZENNARO

La quarta vittima dell’influenza in Veneto è un ragazzino di 14 anni di Musano, nel trevigiano, ed è una vera tragedia

Si chiamava Luigi Martignago: è morto ad appena 14 anni in seguito a quella che sembrava una banalissima influenza. Quando il ragazzino, che viveva a Musano di Trevigiano, aveva presentato i primi sintomi dell’influenza – ovvero febbre alta e mal di testa – i genitori lo avevano portato in Pronto soccorso. Ma i medici dell’ospedale di Montebelluna li avevano rassicurati, parlando di una semplice influenza e lo avevano rimandato a casa dopo avere prescritto una cura a base di antipiretici (Tachipirina).
Una cura che non aveva avuto alcun effetto, tanto da costringere i genitori di Luigi a chiamare un’ambulanza. Trasportato d’urgenza all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, è morto poche ore dopo.
La Procura di Treviso ha aperto un’inchiesta e ha stabilito che venga effettuata l’autopsia. Secondo Secondo le prime analisi dei medici trevigiani, la morte sarebbe sopraggiunto a causa di un infarto provocato da una miocardite di origine virale.
Luigi, che lascia una sorellina di 10 anni, oltre a mamma e papà, era un grande appassionato di calcio e giocava nella squadra di Ponzano.
L’influenza in Veneto si sta intanto avvicinando al picco stagionale, previsto nelle prime settimane di febbraio: dall’inizio della stagione la sindrome influenzale ha già raggiunto 138mila persone, 36.200 solo nell’ultima settimana, come ha comunicato  laDirezione Prevenzione del Veneto. Negli ultimi giorni si parla di 7,38 casi ogni mille residenti. La fascia più colpita è quella dei bimbi 0-4 anni, dove in Veneto si registra una incidenza di 28,4 casi ogni mille. Segue la fascia 5-14 anni che registra 9,38 casi ogni mille ragazzi residenti.
Ad oggi sono tre i decessi causato dall’influenza (anziani con pregresse patologie), a cui va aggiunto il caso di Luigi che non rientra ancora nelle statistiche in attesa dell’esito dell’autopsia. Tre i casi gravi in Polesine.
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