Roma, l’ennesima tragedia dell’adolescenza. Quattordicenne suicida: “Sono gay, nessuno mi capisce”

suicidio

“Sono omosessuale, nessuno capisce il mio dramma e non so come farlo accettare alla mia famiglia”. Derisioni e prese in giro, poi, la decisione di farla finita: l’ennesima tragedia dell’adolescenza, a Roma, dove un quattordicenne lascorsa notte si è lanciato nel vuoto dal terrazzo condominiale.

Il ragazzo ha lasciato due messaggi alla famiglia, uno su un foglio di carta, l’altro su una pen drive, nei quali chiedeva scusa e spiegava i motivi della sua decisione.

L’ennesima tragedia legata alla sfera della sessualità. Lo scorso novembre, sempre nella capitale, un quindicenne era stato trovato impiccato nel bagno della casa dei nonni. Un altro adolescente, invece, aveva tentato il suicidio gettandosi dalla finestra dell’istituto romano che frequentava, approfittando della pausa durante la ricreazione.

“Serve e con urgenza l’approvazione di una buona legge contro l’omofobia e l’estensione della Mancino-Reale (in vigore da ben 38 anni) ai reati commessi in base all’orientamento sessuale”. L’appello arriva dal presidente dell’associazione Gaynet Italia, Franco Grillini, commentando la notizia . E’ colpa della politica omofoba per il presidente di Equality Italia, Arelio Mancuso.”Il dolore e la rabbia che provoca l’ennesimo suicidio di un adolescente omosessuale non consentono, proprio per il rispetto per il drammatico gesto, giri di parole.

In Italia troppa politica continua a dare il cattivo esempio, incita all’odio, afferma che i gay sono malati, sbagliati, da curare. Tutto questo alimenta l’omofobia e la discriminazione, fornisce una patente culturale all’ignoranza e alla violenza”.

“L’unica risposta vera che possiamo offrire per onorare la memoria di questo giovanissimo ragazzo e dei tanti che come lui soffrono nel silenzio – spiega il presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Andrea Maccarrone – e’ lavorare perche’ nessuna ragazza e nessun ragazzo omosessuali o trans debbano piu’ sentirsi soli e sbagliati.

Una legge vera contro l’omofobia e la transfobia e’ un primo e urgente segnale che ci aspettiamo e va necessariamente accompagnata da politiche culturali ad ampio raggio”. “Roma e’ troppo spesso protagonista in negativo di questi episodi – ricorda Maccarrone -. Qualche giorno fa la giovane trans Andrea e’ stata trovata uccisa alla stazione Termini, lo scorso inverno un ragazzo del liceo Cavour si e’ tolto la vita, qualche mese fa un altro ragazzo ancora ha tentato il suicidio gettandosi dal secondo piano della sua stessa scuola. Ci sembra chiaro che anche le istituzioni locali debbano moltiplicare gli sforzi mettendo in campo un programma di interventi che tocchi i tanti punti di criticita’ per prevenire il ripetersi di queste tragedie”.

Le lettere lasciate dal quattordicenne raccontano di derisioni e prese in giro da parte di coetanei, che addirittura l’avevano escluso dalla comitiva a causa della sua scelta. Una tragedia spesso silenziosa che non può passare inosservata.

Raffaele Nappi

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