Ristori per i “danni da dad”: chi potrà ottenerli e cosa prevede la proposta

L’emendamento approvato in commissione Affari sociali aspetta il via libera dell’Aula. Lattanzio (Pd): “Non daremo 100 euro a chiunque ma compenseremo i giorni di scuola persi”

Ristori per gli studenti che abbiano subito effetti negativi dalla dad: è quanto scritto nero su bianco da un emendamento approvato ieri in commissione Affari sociali, con l’appoggio di Pd e M5S, che vuole introdurre un fondo di due milioni di euro. L’approvazione è legata al via libera del decreto sulle misure urgenti per il Covid-19: il testo dovrebbe passare alla Camera entro giovedì, per poi essere varato definitivamente dal Senato entro una quindicina di giorni.

L’iniziativa all’interno della maggioranza. “Dai dati – spiega Paolo Lattanzio (Pd) – abbiamo chiesto al ministero quanti giorni hanno perso i ragazzi, e li abbiamo incrociati con le stime sulla povertà educativa di Save the children. E ci siamo resi conto che bisognava intervenire, ma non a pioggia: bensì aiutando proprio quegli studenti che nel contesto della pandemia hanno perso di più in termini di arricchimento culturale”.

Non soldi ma bonus culturali

Ed è per questo che i ristori non saranno economici: ma si tradurranno in buoni per teatri, cinema, attività sportive, servizi educativi, servizi di supporto allo studio. “Come ha giustamente sottolineato Franco Lorenzoni – continua Lattanzio – in Italia la dispersione scolastica è risalita al 14% e, in questi ultimi due anni, oltre un milione di bambini e ragazzi, già in difficoltà a causa del contesto degradato, sono rimasti isolati ed esclusi da ogni proposta didattica, mentre le loro famiglie scivolavano nella povertà. I ristori educativi non sono solo un intervento riparativo ma servono anche a costruire senso di comunità e appartenenza e a colmare i più evidenti divari sociali. Un intervento che non è universalistico: noi non daremo 100 euro a chiunque ma compenseremo i giorni di scuola persi con attività formative adeguate in base alle necessità effettive e alla situazione di partenza“.

Le modalità dei ristori

Il piano personalizzato di ristoro educativo viene definito in modo partecipato con gli stessi ragazzi e ragazze coinvolti: l’idea è quella di lanciare una “call” a studenti e insegnanti per capire quali sono le esigenze più sentite, in modo da consentire loro di vivere esperienze educative di qualità che rafforzino la motivazione e l’autostima e prevengano la dispersione scolastica e la povertà educativa. I ristori educativi – da fruire prima dell’avvio dell’anno scolastico 2022-2023 – sono attivati con il coinvolgimento degli istituti scolastici, delle organizzazioni del terzo settore, di organizzazioni attive in campo culturale, ambientale e sportivo preferibilmente nell’ambito dei “Patti educativi di comunità”. Le modalità di attivazione del ristoro educativo, attraverso un programma pilota, saranno invece definite dal Ministero dell’Istruzione di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

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