Possibili anche ad agosto. È quanto potrebbe avvenire se il Governo deciderà di prolungare fino al 31 luglio la sospensione delle attività didattiche come prevede il combinato disposto dell’articolo, commi 1 e 2, lettera p) dell’ultimo Decreto-Legge n. 19 del 25 marzo 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale
“La data di riapertura delle scuole si avrà quando il quadro epidemiologico lo consentirà, garantendo quindi la massima sicurezza a tutti gli studenti”: lo ha detto ieri la ministra dell’Istruzione, durante una interrogazione parlamentare alla Camera. E lo ribadirà oggi al Senato. L’Anief si dice d’accordo, ma servono indicazioni chiare entro la prossima settimana, dopo il monitoraggio avviato, se si pensa di rientrare a maggio o di terminare l’anno senza più di rientrare tra i banchi di scuola.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sostiene che “il ministero ha il dovere di prendere una decisione chiara a breve dopo aver valutato cosa è stato possibile fare con la cosiddetta “didattica a distanza” e come valutare scrutini ed esami di Stato per far intervenire gli organi collegiali delle scuole su programmazione e scrutini. Si potrebbero fare in teleconferenza e su quali programmi prima del 31 luglio? Perché no, ma bisogna attrezzarsi il prima possibile, a meno che si pensa di aspettare per rinviare tutto ad agosto, magari in presenza, sempre che il virus sarà contenuto e debellato”.
L’INTERVENTO DEL MINISTRO
La riapertura degli istituti scolastici non è dietro l’angolo. Lo ha fatto capire la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nel corso di un question time per rispondere ad alcune domande relative alla fine dell’anno scolastico a seguito dell’emergenza Coronavirus, spiegando che al ministero si stanno valutando tutti gli scenari possibili. E nel frattempo, non si lascerà indietro nessuno. “In questo momento critico – ha puntualizzato Azzolina – dobbiamo andare avanti nell’impegno di non lasciare soli i nostri ragazzi, soprattutto i più fragili. Difatti, le istituzioni scolastiche statali, nel dotarsi o potenziare le piattaforme e gli strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza grazie alle nuove risorse assegnate, tengono conto dei criteri di accessibilità per le persone con disabilità”. Non viene meno anche il “monitoraggio del Piano educativo personalizzato”.
MATURITÀ: PRONTI A TUTTO
La ministra si è poi soffermata sugli Esami di Stato, chiarendo: “Ho chiesto agli uffici del Ministero di predisporre più piani d’azione in base a diversi scenari possibili legati alla data di riapertura delle scuole che, ribadisco, si avrà quando il quadro epidemiologico lo consentirà, garantendo quindi la massima sicurezza a tutti gli studenti. I docenti, gli studenti e le loro famiglie, ai quali forniremo il massimo supporto, saranno messi nelle condizioni migliori per svolgere un esame serio e riceveranno tutte le informazioni in merito alle modalità che saranno adottate, non appena avremo un quadro anche temporale più definito”.
RINVIO INEVITABILE
L’Anief ritiene che qualora nei prossimi giorni la pandemia da Coronavirus non dovesse gradualmente ridursi in modo sensibile, fino alla sua scomparsa, è chiaro che non vi sarà alcun motivo nemmeno per rispettare l’attuale scadenza di aprile. La salute degli alunni, delle loro famiglie e del personale scolastico viene prima di tutto, anche della scuola e della formazione, comunque preziosissima, dei suoi alunni. Noi l’abbiamo detto da metà febbraio.
NO AI CONTROLLI INUTILI
A questo proposito, invece, di insistere su azioni da parte del corpo docente che non hanno consistenza normativa, come quella di “firmare” ogni giorno il registro elettronico per attestare la “presenza” a lavoro secondo l’orario tradizionale o, peggio, restare davanti al computer a operare per la didattica a distanza nelle ore e nelle classi secondo l’orario lavorativo in presenza, i dirigenti scolastici si occupino sin d’ora delle condizioni in cui operano docenti, personale Ata e allievi.
IL MANCATO ACCESSO A DEVICE E WEB
Spesso, infatti, non hanno a disposizione i mezzi tecnologici e di connessione per accedere alla didattica a distanza. In alto numero, tra il corpo insegnante, sono i supplenti, anche annuali, a trovarsi in tali condizioni: gli stessi precari al quale l’ultima riforma, la Legge 107 del 2015, ha incredibilmente negato l’accesso alla carta del docente, attraverso la quale poter acquistare quei pc o quei tablet che sarebbero stati preziosissimi in questa delicata fase formativa. I medesimi device, che ora il ministero dell’Istruzione si appresta ad acquistare, tramite i dirigenti scolastici, per gli allievi appartenenti a famiglie con bassi redditi, con la formula del comodato d’uso, destinando loro 70 degli 85 milioni di euro previsti dal Decreto Legge “Cura Italia” n. 18 del 17 marzo 2020.
CONTRACCOLPI PSICOLOGICI
Il giovane sindacato, inoltre, ricorda che il mantenimento del diritto allo studio anche nell’attuale situazione di emergenza rischia di provocare dei contraccolpi psicologici non indifferenti a chi è impegnato in questi giorni a fronteggiare l’emergenza del Coronavirus, con conseguenze sulla sfera emotiva e psicologica: anche gli allievi, le loro famiglie, il corpo insegnante e il personale Ata impegnato in turnazioni e lavoro “agile”. Una condizione che diventa pesantissima nei casi in cui un congiunto sia stato contagiato dal Covid-19. Ecco perché diventa fondamentale, per superare la situazione, il coinvolgimento di pediatri, neuropsichiatri, psicologi, logopedisti.