La Cina continua ad aumentare i propri investimenti in ambito scientifico e potrebbe presto rubare agli USA il ruolo di leader mondiale in ricerca e sviluppo
La Cina potrebbe presto diventare il leader mondiale nella ricerca scientifica, facendo propria la corona che storicamente apparteneva agli Stati Uniti. A sostenerlo è il report ‘2020 State of US Science and Engineering’, da poco pubblicato da National Science Foundation (NSF) e National Science Board (NSB), secondo cui il gigante asiatico sta raddoppiando con costanza i propri investimenti in ambito scientifico.
Il documento riporta che, in base agli ultimi dati disponibili, nel 2017 gli Stati Uniti hanno speso circa 548 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo (R&S), più di qualsiasi altro paese al mondo, ma sempre più tallonati dalla Cina, seconda con 496 miliardi. Per avere un metro di paragone, nel medesimo periodo l’Unione Europea ha sborsato 430 miliardi di dollari, mentre la Germania, prima della lista tra le nazioni in Europa, ha investito 132 miliardi.
Nonostante negli USA i soldi spesi annualmente in R&S siano aumentati in media del 4,3% dal 2000 al 2017, la fetta di torta americana sembra si stia riducendo di fronte ai crescenti progressi dei rivali. A livello globale, la quantità di denaro erogata a fini scientifici è infatti triplicata, e circa un terzo di questa somma proviene dalla Cina.
Allo stato attuale, gli Stati Uniti coprono il 25% della somma globale di denaro spesa in R&S nel 2017, poco sopra la Cina, forte invece del 23%. Analizzando il tasso di crescita, il rapporto suggerisce tuttavia che la potenza asiatica è sulla buona strada per effettuare presto il sorpasso epocale, diventando il punto di riferimento mondiale nell’innovazione scientifica e tecnologica.
“Il nostro ultimo rapporto mostra la continua diffusione in tutto il mondo di abilità in materia di S&E [scienza e ingegneria, ndr], il che è un bene per l’umanità perché la scienza non è un gioco a somma zero”, ha detto Diane Souvaine, presidente del NSB. Sarà comunque interessante osservare se, a fronte di questa tendenza, gli Stati Uniti cederanno con leggerezza il loro primato, alla luce anche del fatto che la ricerca rappresenta un fondamento storico dell’economia americana, nonché uno dei fattori più importanti nella crescita del PIL del paese.
quotidiano.net
Related Posts
A Camerino il primo corso universitario svolto interamente nel metaverso
L'Unicam sarà il primo ateneo a far svolgere un insegnamento di un corso di laurea interamente nella realtà virtuale. Si comincia con "Social media management" all'interno della laurea in Informatica per la comunicazione digitale.
23 Aprile 2024
Proteste anti Israele, si apre un’altra settimana di fuoco: domani corteo a Torino contro Bernini e Tajani
L'associazione studentesca Cambiare rotta annuncia altre mobilitazioni contro il bando Maeci.
22 Aprile 2024
Iscrizioni agli atenei online cresciute del 300% in dieci anni. Bernini: “Adesso regole uguali per tutti”
Si è insediato ieri alla Camera l'intergruppo sulle università telematiche dove nel 2023 ci sono stati oltre 236mila iscritti.
19 Aprile 2024
Proteste nelle Università, la Crui sceglie la strada del dialogo “ma l’agenda non la decide chi contesta”
La Conferenza dei Rettori approva un documento in risposta alle pesante contestazioni che si sono verificate in queste settimana all'interno degli atenei. "Optare per eventi online quando sono a rischio ma non bisogna cancellarli".
18 Aprile 2024