Rete Universitaria si incontra alla Sapienza

«La nostra mobilitazione continua, non ci faremo dividere dai proclami del Governo». Sono le conclusioni ha cui è giunta la prima assemblea della Rete Universitaria Nazionale, che si è svolta ieri alla Sapienza. Alla discussione hanno partecipato oltre 500 ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia, rappresentanti di oltre trenta associazioni universitarie.

«La nostra mobilitazione continua, non ci faremo dividere dai proclami del Governo». Sono le conclusioni ha cui è giunta la prima assemblea della Rete Universitaria Nazionale, che si è svolta ieri alla Sapienza. Alla discussione hanno partecipato oltre 500 ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia, rappresentanti di oltre trenta associazioni universitarie.
Tra i partecipanti all’assemblea erano presenti «molti dei rappresentanti al Cnsu, la rete dei ricercatori 29 Aprile, la Federazione degli Studenti e il responsabile Università del Pd Marco Meloni». Si tratta, spiega una nota del «primo appuntamento nazionale del movimento studentesco, che segue alla mobilitazione dei ricercatori. Il movimento di opposizione al ddl Gelmini si sta organizzando, ingrossa le sue fila, protesta e affina la proposta politica. Mentre Berlusconi avviava il mercato parlamentare, noi ci confrontavamo sull’Università che sogniamo. Ci sembra la migliore risposta a chi si domanda dove stia il paese reale. È la nostra generazione a pagare i costi maggiori di questa crisi, non chiediamo privilegi ma un riequilibrio dei sacrifici. Proponiamo un piano anticrisi di finanziamento all’università, ricerca e scuola. Pensiamo a livelli minimi diritti allo studio, la copertura completa delle borse, la tutela per gli studenti fuorisede, un piano di internazionalizzazione . La Gelmini straparla di merito, senza finanziarlo, ma senza diritti e tutele per i più deboli, questo si traduce in competizione sregolata», concludono gli studenti.

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