“Sulla scuola deciderà il Parlamento. Se la riforma passa ci saranno oltre 100 mila assunzioni, se la riforma non passerà o non passerà in tempo, ci saranno le assunzioni legittime e normali del turn over, che sono circa 20-22mila. In pratica si continua con il sistema di oggi”: così il premier Matteo Renzi, ieri, ha chiarito le possibili alternative all’approvazione del DDL La Buona Scuola.
“E’ il modello di scuola che cambia, cambia tutto il sistema con l’introduzione dell’organico funzionale – ha continuato il premier, intervistato a margine degli stati generali sui cambiamenti climatici – e quindi la possibilità di avere più professori. Se rimane il sistema di oggi non si possono assumere i 100mila professori, perché non si possono inserire nel vecchio sistema: cosa gli fai fare?”.
Sulla possibilità di ricorrere alla fiducia, Renzi ha ribadito: “Deciderà il Parlamento”. Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, intanto, ha chiarito che la riforma della scuola, in quanto incide sul bilancio dello Stato, dovrebbe passare per il vaglio delle commissioni parlamentari (quantomeno per quella di bilancio, appunto) e che per questo sarebbe auspicabile evitare di ricorrere a forzature come la richiesta della fiducia. Non dello stesso parere il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: “Gli strumenti tecnici li conoscete, anche la fiducia è uno strumento tecnico. Dipenderà dalla risposta delle opposizioni al ritiro dei tanti emendamenti”.
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