Rena: “cerchiamo pionieri”. E la caccia parte da Firenze

Vogliono raccontare il cambiamento attraverso le storie di chi lo sta generando. Sono i ragazzi di Rena, l’associazione dei giovani “del fare”, che il 16 novembre si sono dati appuntamento a Firenze per lanciare una nuova campagna di reclutamento talenti

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E’ un po’ come per la maionese. Tutto dipende dagli ingredienti giusti e dal modo in cui li mescoli. Perché quando hai talento, creatività e menti giovani, non resta che girare in senso orario, per far sì che il prodotto realizzato non si smonti. La metafora culinaria, lo ammettiamo, è di Oscar Farinetti, l’inventore di Eataly, ma il merito della buona riuscita della ricetta è di Rena, la Rete per l’eccellenza nazionale, ora a caccia di pionieri.

Pionieri di cosa? Pionieri, raccontano dall’associazione, di un cambiamento che richiede prima di tutto una rivoluzione del metodo. Per questo servono storie  e protagonisti, ragazzi che possano concretamente generare un nuovo modo del “fare”. La caccia si è aperta il 16 novembre a Firenze e l’idea è quella di “battere” in lungo e in largo tutto il territorio italiano per creare una lunga carovana di giovani che con azioni concrete sappiano operare il cambiamento.

Ma chi sono questi pionieri che Rena sta cercando? Andando a Firenze a Palazzo Vecchio qualche idea l’hanno data, perché nella sede del comune toscano Rena  ha fatto assaporare ai suoi partecipanti questa politica del fare. Oscar Farinetti ed Enrico Loccioni sono stati chiamati come esempi di buona imprenditoria italiana, mentre l’ex direttore dell’Economist, Bill Emmott, ha scherzato sulle due facce dell’Italia. “Il cambiamento” – ha spiegato – “non è ancora iniziato, ma l’opportunità di rinnovarsi viene data a tutti”.

Generare storie significa quindi togliersi dalle spalle quel brutto appellativo per il quale “siamo tutti azionisti di minoranza del fallimento del nostro paese”.  Ma andando oltre queste definizioni i giovani di Rena sanno che il cambiamento è un processo che va prima di tutto coltivato. Il ministro Corrado Passera, ad esempio, si è già affezionato alla loro causa e in collegamento via web ha promesso che “un progetto di legge sta per essere presentato per rendere l’Italia un Paese più amico dei giovani imprenditori”.

Anna Di Russo
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