Questione di cittadinanza: Fini all’Università di Pisa

l presidente della Camera, Gianfranco Fini, in occasione del seminario “Immigrazione e diritti di libertà nell’era della globalizzazione”, presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, ha indicato come uno dei possibili requisiti per l’acquisizione della cittadinanza per i cosidetti “immigrati”, la frequenza dello studente all’intero ciclo scolastico. Una misura che veicola “un’idea di inclusione, non di esclusione e quindi favorisce l’integrazione: fa considerare italiano proprio quel ragazzo figlio di immigrati”.

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in occasione del seminario “Immigrazione e diritti di libertà nell’era della globalizzazione”, presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, ha indicato come uno dei possibili requisiti per l’acquisizione della cittadinanza per i cosidetti “immigrati”, la frequenza dello studente all’intero ciclo scolastico. Una misura che veicola “un’idea di inclusione, non di esclusione e quindi favorisce l’integrazione: fa considerare italiano proprio quel ragazzo figlio di immigrati”.
Fini ha evidenziato la necessità del riconoscimento da parte dell’immigrato di “una dimostrata volontà di riconoscersi nei valori fondanti della società italiana, in primis i valori della Costituzione, da parte dell’immigrato
Come espressione di integrazione sociale e culturale, durante il convegno, il presidente ha citato un brano del documento Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro del Paese della Cei in cui si evidenzia il ruolo cruciale che svolgeranno i figli degli immigrati nel panorama politico-sociale in italiano, nei prossimi anni: “La legge, osserva il documento, “ha finito per trasformarsi in una probatio perversa per migliaia di ragazzi e ragazze, le cui famiglie hanno dovuto seguire un percorso d’emersione dalla irregolarità attraverso sanatorie e regolarizzazioni… Già oggi i figli dell’immigrazione sono più di un milione. Di questi, circa seicentomila sono nati e cresciuti in Italia. Di loro sappiamo che sono giovanissimi, essendo nati prevalentemente in questo secolo: pensano in italiano, sognano in italiano, hanno una grande voglia di riscatto e di far meglio dei loro genitori”.
L’integrazione delle giovani generazioni all’interno del tessuto italiano è un passo da compiere con decisione e determinazione, mediante la formulazione di un quadro legislativo e culturale in grado di supportare la costruzione di una società aperta al superamento del concetto di appartenenza etnica in merito al concetto di cittadinanza.
Il seminario è stato introdotto da introdotto da Francesca Giardina, professore ordinario di Diritto privato della Facoltà di Giurisprudenza.
Pisa 13 maggio 2010

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