Puglia 2009: quadro socio-economico presentato all'Università di Bari

L’ ‘Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali ha presentato presso l’Università degli Studi di Bari, Aldo Moro l’annuario statistico Puglia in Cifre 2009, fotografia economica e sociale della regione. Il manuale soddisfare le esigenze di chi vuole addentrarsi e conoscere le principali e peculiari caratteristiche demografiche, sociali ed economiche delle realtà pugliese, fornendo alle amministrazioni locali ed agli operatori privati quei dati di base su cui impostare le proprie azioni e contribuire alla diffusione della cultura statistica quale volano di sviluppo e di crescita del territorio.

L’ ‘Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali ha presentato presso l’Università degli Studi di Bari, Aldo Moro  l’annuario statistico Puglia in Cifre 2009, fotografia economica e sociale della regione.
Il manuale  soddisfare  le   esigenze  di  chi  vuole addentrarsi e conoscere le principali e peculiari caratteristiche demografiche, sociali ed economiche delle realtà pugliese, fornendo alle amministrazioni locali ed agli operatori privati quei dati di base su cui impostare le proprie azioni e contribuire alla diffusione della cultura statistica quale volano di sviluppo e di crescita del territorio.
In relazione alle dinamiche occupazionali dei laureati, emerge uno scenario degno di nota: infatti, a tre anni dal conseguimento del titolo universitario, il 61,1% dei laureati in Puglia (il 71,8% per i laureati in Italia) è stato assorbito dal mercato del lavoro, mentre ben il 37,9% (il 26,2% in Italia) ancora non lavora. È interessante osservare che tra i laureati negli Atenei pugliesi, ben il 71,5% ha trovato un’occupazione in Puglia ed il 5,1% nelle altre regioni del Sud Italia; il 5,2% nel Centro; il 16,7% nel Nord Italia (prevalente-.
Tuttavia i dati relativi al 2009 evidenziano una dura flessione dell’occupazione in Puglia, facendo registrare una contrazione di 50.000 rispetto al 2008 (-3,8 per cento), a fronte di un calo nazionale di circa 380.000 occupati (-1,6).
Le ore di Cassa Integrazione hanno registrato un’impennata (+ 458,4 nel primo bimestre 2010 rispetto allo stesso periodo del 2008). Aumentano gli inattivì e si dilata il  divario tra il mercato del lavoro regionale rispetto a quello dell’Unione Europea.
Attenzione capillare al rapporto tra territorio e ambiente che rivela interessanti sugli indicatori ambientali. Brindisi risulta la città più virtuosa quanto a concentrazione di biossido di azoto NO2 nell’aria (in media 19 microgrammi per metro cubo, a fronte anche di un dato medio italiano pari a 37) e polveri sottili (24 PM10 in microgranmmi per mc, a fronte anche di un dato medio italiano pari a 34). Foggia, ad esempio, rappresenta la città con minore quota di produzione di rifiuti urbani per abitante (kg/ab/anno), 480 rispetto anche alla media italiana di 610.
Nella parte dedicata alla relazione tra popolazione e societa, si  sono analizzati i movimenti anagrafici della popolazione autoctona e straniera della regione. I dati sulla popolazione straniera confermano come nel complesso la Puglia tenda timidamente a mutare i connotati di una semplice regione di passaggio, trasformandosi sempre più, in  terra di insediamento.
In merito al tasso di fecondità, la Puglia presenta un tasso al di sotto della media nazionale e del Mezzogiorno: di poco superiore a 1,2 figli per donna.

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