Pubblica Amministrazione, via libera all’apprendistato grazie alle convenzioni con gli atenei

Fino al 31 dicembre 2026 le PA potranno reclutare laureati fino al 10% delle proprie capacità assunzionali

Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha firmato il Decreto attuativo che stabilisce i criteri e le procedure per il reclutamento di giovani laureati che potranno effettuare l’Apprendistato all’interno della Pubblica Amministrazione. “Un ulteriore strumento per rafforzare i nostri Uffici – ha commentato Zangrillo – dotando gli Enti centrali e territoriali delle competenze necessarie ad affrontare, anche in ottica di ‘Pnrr’, le sfide del presente e del futuro”.

Il Provvedimento, adottato di concerto con il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, dà attuazione al Dl. 44/2023, convertito dalla Legge n. 74/2023. Come si apprende dalla Notizia, ad aprire la strada all’Apprendistato sono le Convenzioni con le Università per individuare gli studenti da assumere. Fino al 31 dicembre 2026, con l’Apprendistato le Amministrazioni possono reclutare giovani laureati fino al 10% delle proprie capacità assunzionali e fino al 20% per Comuni, Unioni di Comuni, Province e Città metropolitane.

Il contratto di apprendistato

Il contratto, della durata massima di 36 mesi, prevede l’inquadramento nell’Area dei Funzionari. Alla scadenza è prevista l’assunzione a tempo indeterminato per chi ha ricevuto, con tanto di relazione motivata, una valutazione positiva del servizio prestato. Le selezioni, articolate su una prova scritta anche a contenuto teorico-pratico e un orale, avvengono su base territoriale. Tra i principali criteri di valutazione anche l’età, che non può essere superiore ai 24 anni, il voto di laurea, la regolarità del percorso di studi, nonché eventuali esperienze professionali e competenze in materia di organizzazione e gestione della Pubblica Amministrazione acquisite durante gli studi.

“Abbiamo bisogno delle nuove generazioni e delle loro energie e capacità – ha concluso il Ministro Zangrillo – per velocizzare il processo di innovazione e di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Il contratto di apprendistato crea un ponte con le Università e i nostri Uffici, per dotarli delle competenze necessarie a fornire a cittadini e imprese servizi al passo con i tempi, sempre più efficaci ed efficienti e adeguati alle loro nuove esigenze”.

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