Protesta davanti al Miur. Il personale Ata chiede la stabilizzazione

 

E’ questo l’unico albero di Natale immaginato dai precari ATA in mobilitazione dalle 10 di questa mattina davanti alla sede MIUR di Viale Trastevere. Tanti pacchi impilati che rappresenterebbero i “regali” del Ministero dell’Istruzione.

Il ddl incriminato è il 95/2012 della Spending Review che prevede il transito forzoso dei docenti giudicati non idonei all’insegnamento verso l’amministrazione, ingolfando la graduatoria degli addetti ai lavori.

Un Natale di protesta per il personale ATA che non si arrende e chiede il rispetto dei propri diritti.

Antonio R. (55 anni) tecnico dell’ITIS di Cassino (prov. Frosinone) spiega: “La decisione del governo di spostare gli insegnanti non più abili nell’amministrazione comporta principalmente due disagi: dei professionisti con una specifica formazione vengono condannati ad un lavoro degradante e i posti vengono tolti ai precari ATA. Io vengo da un istituto tecnico perito meccanico in cui hanno ridotto i laboratori. Se ad un istituto tecnico togli i laboratori, dov’è la differenza con un liceo? Chiediamo che i tagli vengano valutati con un occhio diverso, nel rispetto della scuola e dei suoi obbiettivi formativi.” Roberta P. (48 anni) è più radicale: “Sono assistente amministrativa da 12 anni e alla mia formazione ci ho pensato da sola, sbattendo la testa sul lavoro. Dopo tutto questo tempo, arriva il ministero e ci dice che i nostri posti saranno assegnati a delle persone con un altro tipo di preparazione e soprattutto che non vogliono fare questo lavoro. La legge non deve essere firmata.” Per  Stefania Chiodi. responsabile di FLC nazionale: “La protesta di questa mattina vuole porre attenzione sui circa 8500 posti tagliati fino ad ora e sul futuro dei precari del settore dopo il decreto legge della Spending Review. Non bastava il taglio del governo Berlusconi che ci ha portato via circa 40000 posti. L’Intesa Stato-Regione del 15 gennaio ha discusso sul ridimensionamento dei tagli ma non è stato deciso niente.”

Conclude Luigia M. segretario provinciale FLC-CGIL Frosinone: “Fino ad ora, i docenti giudicati non idonei all’insegnamento aiutavano nelle biblioteche o collaboravano con i colleghi nei progetti didattici. Chi era vicino alla pensione, prendeva la dispensa. Adesso invece, questo decreto li fa passare all’ATA disprezzando queste persone e la loro formazione. E disprezza anche noi tecnici, come se questo lavoro lo possa fare chiunque. Le forze politiche devono fare un’inversione di rotta e tutelare il lavoro dei docenti e del personale ATA. Solo così il diritto all’istruzione sarà rispettato

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