Profumo «Nella mia idea di scuola non c’è posto solo per i più bravi»

Il ministro dell’Istruzione risponde in una lettera pubblicata dal Miur alle critiche sulla riforma del merito che sarà presentata mercoledì in Consiglio dei ministri.

Il ministro dell’Istruzione risponde in una lettera pubblicata dal Miur alle critiche sulla riforma del merito che sarà presentata mercoledì in Consiglio dei ministri. E precisa «Diritto allo studio e misure premio per chi si impegna di più sono due facce della stessa medaglia»

«I soldi saranno per la scuola di tutti e non solo per le eccellenze». Profumo cerca di calmare gli animi, dopo l’annuncio di un “pacchetto merito”, e scrive una lettera ai sindacati e a quella parte della politica che lo ha tacciato di “dare pagelle a scuole e a studenti”, dimenticando le priorità del momento.  Per le eccellenze il ministro precisa che saranno spesi circa una decina di milioni, mentre un miliardo di euro sarà destinato alla scuola di tutti.

«Ho riflettuto sulle osservazioni e sulle critiche che avete voluto fare in questi giorni ai provvedimenti sulla scuola e l’università che saranno da me proposti mercoledì in Consiglio dei ministri», scrive il ministro nella lettera, che è arrivata puntualissima dopo le prime indiscrezioni giornalistiche, per questo «desidero rassicurarvi e fugare uno ad uno tutti i dubbi da voi espressi, che mi sembrano nascere in realtà da una più generale paura che la scuola venga abbandonata a se stessa. Non lo sarà. Non da me, almeno».

Nella lettera il ministro mostra di essere consapevole del periodo «di grande difficoltà, fatto di tagli e di marginalizzazione rispetto all’agenda politica del paese. Di questa messa all’angolo la scuola ha sofferto molto, ed in primis i suoi lavoratori, che si sono sentiti feriti e colpiti». E poi si concentra sui numeri «non è stato semplice reperire un miliardo di fondi europei per il sud e principalmente per la scuola del bisogno. Ed ancora, scovare 117 milioni per cento scuole di “seconda occasione”, che offrono un’altra possibilità a chi ha abbandonato. Così come altri 400 milioni per gli asili nido, ancora al sud, in modo da dare cura all’infanzia e possibilità a molte donne di poter lavorare nel tessuto produttivo nazionale».

«Il tipo di scuola e di università che il governo intende promuovere – precisa poi Profumo per rispondere alle accuse di voler creare una scuola “selettiva” – non è quello dove vi è posto solo per i più bravi, ma al contrario quello dove la centralità della funzione didattica viene esaltata a vantaggio di tutti. E questo lo si può fare solo se si concepiscono diritto allo studio e misure premio per chi si impegna di più come due facce della stessa medaglia di una scuola moderna, europea ed inclusiva. Per questo ho inteso lavorare in queste settimane prima ad un provvedimento sul potenziamento del diritto allo studio universitario, dove nell’appena pubblicato decreto legislativo n. 68 del 29 marzo 2012 le risorse disponibili sono passate da 110 milioni di euro a quasi 150, per poi proporre un pacchetto di misure premiali per chi si impegna nel sistema formativo, sia da studente sia da professore».

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