“Gli studenti delle scuole tecniche salveranno il Paese”: a dirlo è stato l’ex Pesidente del Consiglio Romano Prodi, intervenuto ieri alla presentazione del XVI Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati italiani, tenutasi a Bologna.
“Stiamo commettendo l’errore tragico di considerare la scuola tecnica come una roba di secondo grado, dove si mandano i ragazzi che non son stati bravissimi – ha dichiarato Prodi – Bisogna dare un messaggio opposto. Questi sono quelli che salveranno il Paese nel futuro”.
Un monito che trae le sue motivazioni dalla nostra storia recente: “Facciamo l’esame di chi ci ha spinto allo sviluppo passato – ha continuato il fondatore dell’Ulivo – Son stati i periti, son stati gli ingegneri. Mica son stati gli economisti. Il Paese futuro senza queste persone è finito. Questo è quello che secondo me bisogna dire con tutta l’onestà intellettuale”.
Investire sulla formazione tecnica e sulla nostra capacità manifatturiera, quella che, secondo Romano Prodi rimane la vera forza del sistema Italia: “che ci crea i servizi, che ci dà la ricchezza – insieme all’agricoltura in maniera minore – del potere costruire innovazione futura, la ricerca e lo sviluppo”.