Preside punisce con una nota le studentesse con la pancia scoperta: “Non si mostra la ciccia”. E scatta lo sciopero

Protesta questa mattina al liceo “Fogazzaro” di Vicenza. Gli studenti hanno scioperato contro le sanzioni disciplinari che la preside dell’istituto ha inflitto alle ragazze di una classe che indossavano abiti “poco rispettosi” dell’ambiente scolastico: top, reggiseno e shorts. La dirigente smentisce la ricostruzione degli studenti ma conferma la volontà di introdurre un “dress code” per il prossimo anno scolastico.

Uno sciopero contro le frasi sessiste pronunciate dalla preside nei confronti di alcune studentesse che si sarebbero presentate a scuola con un abbigliamento ritenuto “non adeguato”, ovvero top, reggiseno e pantaloncini corti: è quello andato in scena questa mattina al liceo “Fogazzaro” di Vicenza. A scatenare la protesta alcune dichiarazioni (che gli studenti definiscono come “sessiste, grassofobiche e paternaliste”) che la dirigente dell’istituto avrebbe rivolto verso alcune studentesse di una classe.

La preside, secondo quanto hanno denunciato le ragazze, lo scorso 27 maggio le avrebbe costrette ad alzarsi in piedi per controllare il loro abbigliamento, per poi sanzionare, con delle note disciplinari, chi ritenesse vestita con abbigliamento non adeguato al contesto scolastico. In particolare la dirigente avrebbe pronunciato la frase: “Non si mostra la ciccia” riferendosi ad alcune ragazze che avevano la pancia scoperta. Una ricostruzione però ritenuta “non veritiera” da parte della dirigente che medita di querelare per diffamazione gli studenti.

Questa mattina gli studenti del Fogazzaro si sono radunati all’esterno della scuola srotolando anche alcuni striscioni, uno dei quali diceva: “Scioperiamo per il vostro buongusto“. All’esterno dell’istituto poi si sono susseguiti una serie di interventi da parte dei rappresentanti degli studenti, in cui è stata ribadita l’intenzione di non accettare divieti legati all’abbigliamento.  

Respinge al mittente tutte le accuse la preside del liceo, Maria Rosa Puleo, che all’Ansa ha ribadito come gli studenti non abbiano nemmeno cercato di instaurare un dialogo con lei in merito all’episodio contestato. “Anche in quel caso – ha detto – l’intenzione era quella di affrontare il problema legato all’abbigliamento. Una parte degli studenti ha capito, se è vero che quella classe si è ‘spaccata in due’ e metà di loro oggi non ha aderito allo sciopero. In oltre 10 anni non sono mai dovuta arrivare a un regolamento specifico ma questa volta lo farò, invitando il Consiglio d’Istituto a scrivere una proposta legata all’adeguatezza del codice di abbigliamento, visto che il buonsenso non basta. Ovviamente se ne parlerà nell’anno scolastico 2022-2023 – ha concluso Puleo – nel frattempo pretendo le scuse per quanto avvenuto, perché sono state dette e scritte falsità”.

LEGGI ANCHE:

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Mamma vuole leggere l'ultimo tema della figlia morta di tumore ma la scuola non risponde

Next Article

Auricolare, microfono e un complice per vincere concorso da dirigente scolastico: denunciati

Related Posts