Politecnico delle Arti e del Design di Firenze, nasce una nuova realtà. Bernini: “Progetto pilota”

Per la prima volta in Italia nasce una federazione tra accademia, conservatorio e Isia.

Può nascere una federazione di varie Arti? L’esperimento pilota a Firenze è formalmente partito ieri con l’inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023 Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini”, l’Accademia di Belle Arti di Firenze e Istituto superiore per le industrie artistiche (Isia), al Teatro Niccolini. La cerimonia si è svolta alla presenza di Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca, Dario Nardella, sindaco di Firenze, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.

La lectio magistralis è stata tenuta dal filosofo Sergio Givone sul tema “Perché fare Arte?”, volta ad approfondire come l’arte non sia solo “intrattenimento e decorazione” ma prima di tutto “cultura, strumento di conoscenza e patrimonio comune dell’umanità”. “Politecnico delle Arti di Firenze progetto pilota”, ha affermato durante l’intervento la ministra.

Politecnico per l’Arte

L’inaugurazione costituisce, di fatto, il primo atto pubblico del Politecnico delle Arti e del Design di Firenze e la presenza del ministro dell’Università e della Ricerca ne ha sottolineato l’innovazione a livello nazionale. Rosa Maria Di Giorgi, presidente del Conservatorio “Luigi Cherubini” e di Isia, Carlo Sisi, presidente dell’Accademia di Belle Arti, Giovanni Pucciarmati, direttore del Conservatorio, Francesco Fumelli, direttore di Isia, Claudio Rocca, direttore dell’Accademia di Belle Arti, hanno approfondito i molti aspetti inerenti la realizzazione del Politecnico delle Arti e del Design di Firenze, il ruolo che assumerà nell’alta formazione non solo a livello territoriale e nazionale, ma come punto di riferimento in ambito internazionale, delineando la propria missione istituzionale, basata sulla formazione e la ricerca artistica e scientifica.

Un progetto di alta formazione delinea nuovi scenari di eccellenza in settori strategici, incidendo anche sulla crescita e la competitività del Paese, cosi da rispondere al meglio alle mutevoli sfide di un dinamico mondo del lavoro nel quale diviene sempre più importante la pluralità di saperi e competenze, sia tradizionali che digitali, e formare le nuove professionalità da esso richieste.

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