Università Federico II: 320 milioni di euro del Pnrr per il progetto Agritech

Alle celebrazioni dei 150 anni della Facoltà di Agraria a Portici, il governatore De Luca ha ricordato la centralità di ricerca e autonomia alimentare

“Un secolo e mezzo di storia testimonia il valore scientifico di questa istituzione culturale”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a Portici a margine delle celebrazioni per i 150 anni della facoltà di Agraria dell’università Federico II di Napoli. “La ricerca in agricoltura e la stessa facoltà di Agraria hanno conosciuto tempi difficili, a partire dagli anni Settanta, quando sembrava – ha evidenziato- che le tematiche legate all’agricoltura e all’agroindustria fossero marginali. Poi le vicende degli ultimi mesi e anni hanno ridato centralità alle tematiche dell’autonomia alimentare nei singoli paesi. Abbiamo visto la vicenda del grano con la guerra in Ucraina. L’Italia ha quasi smantellato i suoi centri di ricerca nel corso di questi decenni, dobbiamo riprendere un ruolo e il dipartimento di Agraria può svolgere un ruolo importantissimo. Noi – ha concluso De Luca – avremo da utilizzare oltre 300 milioni di euro del Pnrr per il progetto Agritech”. 

Dipartimento di Agraria

“Il dipartimento di Agraria rappresenta una presenza storica nella Federico II, una delle realtà più importanti dal punto di vista scientifico in un settore strategico – ha dichiarato il sindaco della Città metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi -. È una delle scuole di agraria più antiche d’Italia, un dipartimento molto competitivo che rientra, a livello nazionale, tra quelli di eccellenza, coinvolto nel progetto del polo nazionale sull’agricoltura tecnologica. Una risorsa fondamentale per il futuro della regione e del paese”. 

“Questo è un dipartimento di eccellenza, uno dei più grandi, una delle università più grandi d’Europa con una prospettiva importante – ha detto il rettore dell’università Federico II di 
Napoli, Matteo Lorito -. Raccoglie circa 150 professori, ha un’offerta formativa tra le più grandi d’Europa. Un orgoglio per la Federico II e per l’Italia, una facoltà famosa nel tempo, nata sotto buoni auspici all’inizio dell’800 e oggi, dopo 150 anni, siamo ancora qui in un dipartimento unico al mondo”. 

Che cos’è il progetto Agritech?

28 Università, 5 centri di ricerca, 18 imprese. Un parterre costituito dalle eccellenze italiane nel settore agrifood, che conta al momento 51 attori distribuiti su tutto il territorio nazionale, e che ha raccolto quasi mille manifestazioni d’interesse nel settore industriale di riferimento.  

Il Centro Agritech nasce con l’ambizione di combinare le migliori competenze scientifiche per rendere l’industria agroalimentare italiana più competitiva e sostenibile. Vuole collegare infrastrutture di ricerca in agricoltura disponibili a livello nazionale, utilizzare le tecnologie abilitanti per migliorare produttività e sostenibilità, oltre a promuovere transizione ecologica e digitale, collaborare con le imprese per aumentare la resilienza e la competitività economica nel settore agroalimentare e formare la prossima generazione di studiosi nel settore, garantendo il capitale umano e le competenze necessarie per affrontare le sfide future.

Il centro verrà strutturato secondo l’impostazione Hub&Spoke, con un coordinamento a Napoli e 9 nodi di ricerca equamente distribuiti tra il Nord, il Sud e il Centro Italia, in linea con il principio di riduzione dei divari alla base del programma Pnrr. I coordinatori dei 9 spoke sono: Consiglio nazionale ricerche, Alma mater studiorum – Università di Bologna, Università degli studi di Bari, Università degli studi di Milano, Università di Bologna, Università di Padova, Università di Siena, Università degli studi della Tuscia, Università degli Studi di Napoli Federico II.

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