Pisa, gli studenti arrivano davanti al Viminale a Roma: “Piantedosi dimettiti”

Dopo le manganellate a Pisa e Firenze tutte le rappresentanze unite dei sindacati studenteschi si sono ritrovati davanti al Viminale: “Vogliamo un numero identificativo per la polizia”

Non cessa la protesta dopo i fatti di Pisa. Ieri sera a Roma davanti al Viminale, la sede del ministero dell’Interno, c’è stato un corteo di protesta a cui hanno partecipato soprattutto studenti, superiori e universitari, per esprimere il proprio dissenso nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: è il primo atto di protesta dopo che venerdì a Pisa e a Firenze la polizia aveva caricato in modo estremamente violento due cortei pro Palestina a cui stavano partecipando in gran parte studenti minorenni.

Notarnicola (Rete studenti Medi): “Ministro repressivo e incapace”

“L’unica risposta che il governo dà alle istanze degli studenti sono i manganelli perché non vogliono ascoltare le nostre voci. La democrazia è fatta di contestazioni che piaccia o no! Noi oggi rimettiamo al Governo la responsabilità di ogni singola manganellata, di ogni singolo studente colpito. Vogliamo che il Governo sappia che in queste ore la rabbia delle studenti non si sta placando ma continua a ribollire e continuerà a farlo in ogni scuola del paese finché non vedremo le dimissioni di un ministro repressivo ed incapace!” dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi.

“La misura è colma. Le scene a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane, con studenti che esercitano pacificamente il loro diritto di manifestare e vengono accolti con i manganelli, sono inaccettabili in una società democratica. La risposta del governo alle nostre richieste – dichiara Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari – è stata orrenda, così come lo sono le dichiarazione della maggioranza che hanno accusato la sinistra, arrampicandosi sugli specchi, anziché ammettere le proprie responsabilità. Chiediamo le dimissioni immediate del Ministro Piantedosi, responsabile di una gestione fallimentare dell’ordine pubblico che ha privilegiato la repressione al confronto. Chiediamo anche di introdurre i numeri identificativi per consentire l’identificazione degli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico. Continueremo a mobilitarci, a contestare, a protestare fino a quando non vedremo cambiamenti reali e concreti. La nostra lotta non si ferma qui”.

Piantedosi risponderà in Parlamento sui fatti di Pisa

Oltre agli studenti hanno partecipato alla manifestazione l’Anpi, l’associazione nazionale partigiani italiani, e diversi esponenti dell’opposizione, tra cui il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e l’ex segretario del PD Nicola Zingaretti. Il corteo partiva dal Teatro dell’Opera di Roma, vicino alla sede del ministero, per poi arrivare proprio lì davanti.

La procura di Pisa ha aperto un’inchiesta, per ora senza indagati né ipotesi di reato, per capire come si sia arrivati alle violenze della polizia e accertare eventuali responsabilità. Piantedosi ha detto in un’intervista al Corriere della Sera che il ministero è disposto a fare autocritica sugli errori eventualmente commessi, ma ha generalmente difeso la gestione dei cortei da parte degli agenti. Ha anche detto che risponderà alle interrogazioni in parlamento che l’opposizione ha annunciato di voler presentare.

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