Personale ATA: dal 4 maggio si torna a scuola?

Personale ATA: il 4 maggio si torna a scuola? Il nuovo DPCM non prevede novità per il personale scolastico.

Il 4 maggio 2020 inizia una nuova fase per l’Italia: quella in cui dovremo cominciare a imparare a convivere con il coronavirus, rispettando le regole stabilite dal Governo in modo da limitare – per quanto possibile – la diffusione dei contagi.

A tal proposito il personale ATA, che in questi giorni sta lavorando perlopiù da casa in smart working, si sta chiedendo cosa cambierà per loro dal 4 maggio 2020, ovvero se ci dovrà essere o meno un ritorno a scuola.

L’allentamento delle restrizioni, infatti, potrebbe portare ad un ritorno presso i locali della scuola anche perché, ricordiamo, il personale ATA è stata l’ultima categoria a ricevere l’autorizzazione per lavorare da casa. Proviamo a dare una risposta a questa precisa domanda facendo chiarezza su cosa prevede il DPCM del 26 aprile 2020 riguardo al personale della scuola.

Fase due: il personale ATA torna a scuola?

Tra le attività che sono autorizzate a ripartire dal 4 maggio 2020 c’è anche l’Istruzione. In realtà il codice ATECO relativo è sempre rimasto tra quelli dei servizi attivi in quanto è bene ricordare che le scuole non hanno mai chiuso completamente in questo periodo.

Ad essere state sospese sono state le attività educative (per la scuola dell’infanzia), nonché le lezioni in presenza per gli altri ordini e gradi d’istruzione; ciò ha significato insegnanti e studenti a casa, mentre la presenza del personale ATA, nonché del Dirigente Scolastica, si è limitata ad alcuni casi specifici.

Ad esempio, al Dirigente Scolastico è stata data indicazione di ridurre il più possibile la presenza del personale ATA nelle scuole, limitando il loro impiego in presenza alle sole attività indifferibili, ovvero quelle che non si possono svolgere da remoto. Per tutte le altre le attività si doveva ricorrere allo smart working.

Questa situazione subirà delle modifiche dal prossimo lunedì? No, perché – almeno per quanto riguarda le scuole – il DPCM del 26 aprile scorso non prevede modifiche.

Fase due: il personale ATA non torna a scuola (per adesso)

Nel DPCM approvato dal Consiglio dei Ministri in data 26 aprile 2020 non ci sono, almeno da quella che è una nostra analisi, novità per il personale ATA. Nel decreto che disciplina le prime due settimane della fase due, infatti, si legge che:

“Sono comunque consentite le attività che erogano servizi di pubblica utilità, nonché servizi essenziali di cui alla legge 12 giugno 1990, n. 146, fermo restando quanto previsto dall’articolo 1 per i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura, nonché per i servizi che riguardano l’istruzione”.

Per la scuola, quindi, si continua a parlare di servizi essenziali, ovvero quelle attività considerate indifferibili e per le quali è necessaria l’apertura delle scuole. Per il resto si continuerà a favorire il ricorso allo smart working, anche perché nel frattempo vanno comunque rispettate le “misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale” dove i datori di lavoro sono invitati ad autorizzare i propri dipendenti a lavorare da remoto quando possibile.

Per il momento, quindi, non dovrebbe esserci il ritorno a scuola per il personale ATA, mentre novità potrebbero esserci con l’ordinanza sulla Maturità 2020 che – come noto – si terrà in presenza (anche se solamente per la prova orale). È molto probabile, infatti, che in quell’occasione verrà anche data indicazione sul ritorno a scuola del personale ATA, in quanto la loro presenza in quel caso sarà necessaria visto l’espletamento delle attività necessarie alla predisposizione dei locali e dei profili necessari in quelle giornate.

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