Ricominciamo. Barack Obama ha proposto un nuovo inizio al mondo islamico nel suo storico discorso tenuto questa mattina all’Università del Cairo. Nell’ateneo che oggi è diventato uno dei principali centri di protesta contro la politica Usa del Medio Oriente, il presidente degli Stati Uniti ha incontrato il mondo musulmano. Un’università che per anni è stata simbolo di laicismo e libertà, ma che da anni ormai ha perso la sua indipendenza, fino ad annoverare tra i suoi studenti fans dell’integralismo islamico.
Il saluto. Obama ha salutato l’uditorio con un “Salam Aleikum” (la pace sia con voi) e è andato avanti per 55 minuti toccando numerosissimi punti sensibili per gli arabi. Ha detto che l’Islam è parte dell’America e ha aggiunto di considerare tra i doveri della sua carica quello di “combattere contro gli stereotipi negativi sull’Islam, ovunque appaiano”. «Una partnership tra l’America e l’Islam deve essere basata su ciò che l’Islam è, non su quello che non è”, ha affermato il presidente americano.
Rispetto per riniziare. Il presidente americano ha proposto “un nuovo inizio” nei rapporti tra Stati Uniti e musulmani nel mondo “basato sul rispetto reciproco e sull’interesse reciproco”. Obama ha evocato l’11 settembre: “è stato – ha detto – un trauma enorme per l’America. La paura e la rabbia provocati sono comprensibili ma, in alcuni casi, ci ha portato ad agire in modo contrario rispetto ai nostri ideali. Certo – ha proseguito – è più facile cominciare una guerra che finirla. È più facile incolpare gli altri che noi stessi. È più facile vedere cosa è differente piuttosto che cosa ci unisce. Ma dobbiamo scegliere la strada giusta, non quella più facile. Gli estremisti violenti hanno sfruttato la tensione esistente tra i musulmani e l’Occidente” ma “gli eventi in Iraq – ha aggiunto – hanno ricordato all’America la necessità di usare la diplomazia e creare consenso internazionale per risolvere i nostri problemi ogni volta che è possibile”. “Il ciclo di sospetto e di discordia tra Stati Uniti e mondo musulmano deve terminare”, ha insistito Obama, che si è poi soffermato sul conflitto israelo-palestinese ribadendo la posizione sostenuta nelle ultime settimane dalla Casa Bianca, ovvero che “i palestinesi devono por fine alla violenza contro Israele e Israele deve mettere fine a nuovi insediamenti”.
Donne. Nel suo discorso i presidente degli Stati Uniti ha parlato anche della questione delle donne. “Non condivido l’idea di alcuni occidentali che credono che una donna che accetta di coprirsi il capo sia meno uguale, ma credo che negando l’istruzione ad una donna le si neghi l’eguaglianza. Le nostre figlie – ha continuato – possono contribuire alla società quanto i nostri figli – ha poi aggiunto – e rispetto le donne che scelgono di vivere la loro vita secondo le regole tradizionali, ma deve essere una loro scelta”. Affermazioni che hanno suscitato l’applauso degli studenti e delle studentesse dell’università della capitale egiziana.
“We love you”. Un coro lo ha interrotto mentre parlava dei principi della democrazia. dal mezzo della sala si è levato un canto ripetuto di affetto verso il presidente degli Stati Uniti. Gli studenti hanno ripetuto molte volte “We love you”, e Obama ha risposto ringraziando. Altre manifestazioni di affetto hanno accompagnato il presidente anche alla fine del discorso. Da giorni, poi, blog e spazi online sono tempestati di frasi di supporto per il gradito ospite.
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