No alla mascherine di stoffa e al certificato vaccinale: ecco le regole di sicurezza per la maturità

Il Ministero dell’Istruzione ha messo a punto il protocollo di sicurezza in vista della partenza dell’esame di Stato che scatta da mercoledì 16 giugno: si potrà portare solo la mascherina chirurgica.

Niente certificato vaccinale, mascherine rigorosamente chirurgiche e possibilità di essere accompagnati al massimo da una persona. Sono queste le principali disposizioni previste dal protocollo di sicurezza che il Ministero dell’Istruzione, assieme ai sindacati, ha aggiornato in questi giorni in vista della partenza dell’esame di maturità prevista per mercoledì 16 giugno.

I maturandi che si sono vaccinati nei giorni scorsi, magari durante gli open day che si sono svolti in mezza Italia oppure attraverso i programmi specifici messi in campo da alcune Regioni, non dovranno portare per accedere all’esame, l’eventuale documento che attesti la somministrazione del siero. E potranno essere accompagnati al massimo da una persona. Esattamente come i candidati non vaccinati. Durante il colloquio, sarà necessario mantenere due metri di distanza fra candidato e commissione e fra gli stessi commissari. Sarà necessario indossare la mascherina. Gli studenti potranno abbassarla nel corso del colloquio, ma restando alla distanza di sicurezza citata.

Un particolare importante è proprio il tipo di mascherina da indossare: deve essere quella di tipo chirurgico. Non potranno, dunque, secondo il parere espresso anche dal Comitato tecnico scientifico, essere utilizzate mascherine di comunità e anche è sconsigliato, da parte degli studenti, l’utilizzo prolungato delle mascherine FFP2, proprio per gli effetti collaterali evidenziati dagli esperti sanitari. Non sono necessari i guanti: negli istituti ci saranno prodotti igienizzanti. L’accompagnatore (uno solo a candidato) dovrà anche lui rispettare le misure di distanziamento e indossare la mascherina.

Il protocollo prevede anche la possibilità di svolgimento dell’esame in videoconferenza ma solo in casi particolari: in caso le condizioni epidemiologiche lo richiedano (quindi focolai o numero molto alto di casi da Covid-19) oppure nel caso uno o più commissari non riescano a seguire i lavori in presenza. In questo caso sarà cura del presidente di Commissione stabilire quali commissari chiamare in presenza e quali invece in modalità remota.  Le aule dove si tengono le prove saranno igienizzate anche alla fine di ogni sessione d’esame e ogni sessione d’esame potrà interessare al massimo 5 candidati.

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