“Nessuna aspettativa, ma solo traguardi: il popolo è in piazza”

Juan Lopez, uno dei portavoce della protesta

Tra i 36 portavoce nominati a Madrid c’è anche Juan Lopez. Non è un trascinatore di folle, ma un ragazzo che crede seriamente nella protesta della Piazza e nel carattere cittadino e apartitico della sua organizzazione.

Juan perché protestate?
Si tratta di una protesta a titolo personale, perché credo sia possibile vivere in una società in cui la democrazia sia più inclusiva e partecipativa con tutti i cittadini. La principale ragione è lo scontento generato dalla crisi, le decisioni che si stanno prendendo senza includere i cittadini, il modello di democrazia burocratica fortemente influenzato dall’andamento dei mercati. Tutto questo genera un desidero di cambiamento tra la gente.

Come è nato il movimento?
Siamo svincolati dalle organizzazioni che hanno convocato la protesta del 15-M come Democracia Real ya e Generacion sin Futuro.  “La presa” della Plaza Mayor nasce da un movimento cittadino apartitico, che in un primo momento si è chiamato “Accampamento al sole” poi diventato “Toma la plaza”, (prendi la piazza).

Cosa vi aspettate da questa manifestazione?
Non parlerei di aspettative. Noi pensiamo a quello che abbiamo già raggiunto: fare uscire per strada i cittadini, dimostrare che i punti di unione sono di più di quelli che ci separano. I partiti politici e le istituzioni non hanno carta bianca per fare quello che vogliono, senza considerarci. A prescindere se si andrà avanti o no con la presa della piazza, ormai il popolo è sceso per strada e continuerà a farlo. Fino ad oggi in Spagna non esisteva una cultura civile, come ad esempio in Francia. I cittadini non erano abituati ad uscire dalle case per rivendicare i propri diritti affinché la voce del popolo venisse ascoltata.

Come è stato possibile riunire tante persone?
In primo luogo grazie al web 2.0. Senza internet sarebbe stato impensabile far coesistere un livello di coordinamento così alto, far arrivare il messaggio in modo così trasparente e chiaro senza nessuna ingerenza da parte dei mezzi di comunicazione. Attualmente ci stiamo coordinando a livello internazionale. Vogliamo far sentire la nostra voce anche all’estero, in paesi come l’Italia… ad esempio.
Anna Di Russo
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  1. dalla spagna un movimento dal basso che non può che aiutare il paese e i processi di democrazia, perchè non facciamo un gemellaggio con i cugini spagnoli e rendere la protesta sempre più globale? viva la democrazia, viva la libertà e viva espana

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