Mostra la foto dei suoi genitali a una studentessa: arrestato bidello di 35 anni. Indagini scattate grazie alle segnalazioni dei compagni di classe

Un collaboratore scolastico di 35 anni è finito agli arresti domiciliare con l’accusa di violenza sessuale aggravata per aver molestato due studentesse di un istituto alberghiero della provincia di Ravenna. L’uomo è stato scoperto grazie alla determinazione dei compagni di classe delle due studentesse che hanno raccontato ai docenti ciò che accadeva nei corridoi delle scuola.

Foto dei suoi genitali, palpeggiamenti e proposte volgari: un uomo di 35 anni della provincia di Ravenna è finito nei guai con l’accusa di violenza sessuale pluriaggravata per molestie nei confronti di due studentesse minorenni dell’istituto nel quale lavora come collaboratore scolastico.

Il bidello, che adesso si trova agli arresti domiciliari, è stato scoperto grazie alle segnalazioni dei compagni di classe delle due ragazze che hanno raccontato tutto ai propri docenti e quindi al dirigente scolastico. A quel punto sono scattate le indagini della polizia che hanno portato all’arresto dell’uomo.

I fatti al centro dell’inchiesta coordinata dalla procura di Ravenna risalgono allo scorso 7 dicembre quando due alunni dell’istituto alberghiero di Cervia avevano avvicinato una loro docente confidandole che una compagna da tempo era oggetto di insistenti inviti di natura sessuale da parte di un bidello della scuola. La ragazza, avvicinata dalla docente, le aveva confermato che il collaboratore scolastico si era rivolta a lei in più di un’occasione con frasi volgari. Una volta mostrandole, addirittura, una foto dei propri genitali sul proprio cellulare. Una circostanza che il 35enne ha ammesso ieri durante l’interrogatorio di garanzia.

In un’altra occasione poi l’avrebbe afferrata tentando di portarla con sé in un’aula vuota. Un’altra professoressa inoltre aveva raccolto la confidenza di una seconda studentessa, a sua volta molestata dallo stesso bidello: prima le attenzioni morbose poi il tentativo di palpeggiarla nelle parti intime.

Una situazione molto grave che ha spinto i vertici della scuola a rivolgersi alle forze dell’ordine per chiedere un intervento immediato. L’uomo, che lavora nella scuola con un contratto a tempo determinato, aveva già subito diversi richiami per alcuni atteggiamenti sul luogo di lavoro che non erano stati consoni alle sue mansioni.

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