Miglioriamo la BRAU

Petizione per la B.R.A.U. della Federico II di Napoli. Per una biblioteca all’altezza delle esigenze dei ricercatori

È in corso da circa un mese una petizione per il miglioramento dei servizi della B.R.A.U., la biblioteca di ricerca di area umanistica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Aperta da poco più di un anno, ha già ben evidenziato i suoi problemi e per questo motivo studenti, docenti, ricercatori e studiosi hanno deciso di sottoporli all’attenzione dei maggiori organi di amministrazione della Federico II, del Comune di Napoli e della Soprintendenza dei Beni Architettonici, Artistici e Archeologici.
Maria Grazia Palmieri, dottoranda presso l’ateneo campano, è una delle fautrici della petizione nonchè redattrice dello statuto. “Credo che una biblioteca di ricerca non possa essere usata come centro sociale o come aula studio dove studenti di varie facoltà si incontrano. Considerando inoltre che ha a disposizione solo 200 posti a sedere, questi dovrebbero servire a chi fa ricerca in area umanistica e non a tutti gli iscritti alla Federico II, ai quali l’Università dovrebbe garantire luoghi più idonei” ha affermato la Palmieri.
Ma questo è solo uno dei problemi portati a galla dalla dottoressa e dagli habitué del polo di ricerca, che sono in fermento perché in più sostengono fermamente che la chiusura della biblioteca alle 16.45 sia poco utile ai fini della ricerca.
D’altronde ben si conosce l’attenzione della Comunità Europea verso lo sviluppo dell’istruzione e della cultura e sembra giusto che un polo di ricerca tanto importante resti aperto il più possibile. Ricordiamo che le principali biblioteche di Roma e molte napoletane chiudono alle 19.00, mentre quelle europee restano aperte addirittura nei giorni festivi. Ma si tratta di blasfemia quando si parla di una biblioteca in cui alcune sezioni, come quelle di Palazzo Conca, sono chiuse il pomeriggio per mancanza di personale.
La petizione sarà consegnata a breve e quindi non ci resta che aspettarne i risvolti, sperando che si capisca l’importanza delle richieste che i giovani frequentatori della biblioteca hanno avanzato.

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