Metà delle cattedre disponibili sono ancora vuote: più supplenti al Nord che al Sud

Secondo un’elaborazione della Cisl Scuola il tasso di riempimento della cattedre in Italia è fermo al 52%. L’esercito dei supplenti anche quest’anno è cresciuto di 53mila unità. E la Campania ha fatto meglio che la Lombardia.

Restano ancora desolatamente vuote metà delle cattedre disponibili nelle scuole italiane. È quanto emerge da un’elaborazione della Cisl Scuola e pubblicata oggi dal Sole 24 Ore, secondo cui a livellol nazionale il tasso di assegnazione delle cattedre sarebbe fermo a quota 52,8%.

Un dato che però varia da territorio in territorio. Mentre in Campania, quest’ anno, è stato “riempito” il 76,5% di posti (meglio ancora in Basilicata dove si è arrivati al 76,8), in Sicilia il 60 e passa per cento e nel Lazio il 59,3%, in Lombardia ci si è fermati al 47 per cento. E ancora peggio è andata al Veneto e al Friuli Venezia Giulia che hanno visto andare a buon fine, rispettivamente, solo il 43% e il 40% delle assunzioni tentate.

Cioò significa che i posti vacanti sono stati riempiti facendo ricorso alle supplenze. Se è vero che l’immissione in ruolo di circa 60mila docenti ha portato a coprire strutturalmente oltre metà delle 112.473 cattedre libere e disponibili autorizzate dal Mef, è altrettanto vero che gli altri 53mila posti sono stati riempiti con contratti a termine. Portando così a oltre 165mila il conto dei supplenti già nominati.

Ecco perché la sfida di governo e ministero dell’Istruzione è quello di rilanciare i concorsi a cattedra, in linea con l’operazione di rinnovamento e velocizzazione prevista dal Pnrr. Come ricorda il Sole 24 Ore in rampa di lancio ci sono già le due selezioni ordinarie da circa 40mila cattedre che sono già state bandite, ma sono ferme da due anni per la pandemia, e hanno visto arrivare oltre 500mila domande.

“Il ministero dell’Istruzione pensa a bandi da pubblicare in autunno e prove (regionali) da iniziare tra novembre e dicembre. Poi, come annunciato più volte dal ministro Patrizio Bianchi, si punterà a selezioni annuali e solo sui posti liberi e disponibili – scrive il quotidiano milanese – Attingendo alle nuove procedure previste dal decreto Sostegni bis. In primis, un altro concorso straordinario (dopo quello avviato dall’ex ministra Lucia Azzolina nel 2020 e conclusosi quest’ anno), sui posti che residuano dalle 4 strade già battute per le immissioni in ruolo del 2021, riservato ai precari della seconda fascia Gps che hanno svolto 3 anni di insegnamento negli ultimi 5 anni. Così da condurre in porto, secondo le primissime stime, circa 10-15mila assunzioni. E poi toccherà alle selezioni ordinarie, con una quota di riserva del 30% per coloro che hanno svolto, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione alla selezione, un servizio nelle istituzioni scolastiche statali di almeno 3 anni scolastici, anche non continuativi, nei 10 precedenti. Sperando che il Covid-19, nel frattempo, non complichi nuovamente il quadro”.  

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