Medicina, punti inventati e false invalidità: così i candidati specializzandi hanno scalato le classifiche

Il Mur: “Le università dovrano controllare. Si tratta di auto dichiarazioni, non vi sono irregolarità”

Una ventina di candidati del concorso di specializzazione per le scuole di Medicina hanno scalato posizioni nella graduatoria inventandosi punti bonus e invalidità, arrivando tra i primi posti. Una situazione che nelle scorse settimane i sindacati medici (Anaao, Als e Gmi) hanno denunciato, chiedendo il riconteggio al Mur, senza successo. Sarebbero 25 i candidati coinvolti. Secondo il ministero dell’Università e della Ricerca “non sono state riscontrate irregolarità”, indicando le università come coloro che “dovranno eseguire i vari controlli”.

I punti curriculum

I bonus che sono contestati dai sindacati sono i cosiddetti “punti curriculum”, attribuiti per le tesi sperimentali e per i dottorati di ricerca in ambito medico-sanitario. Questi possono essere assegnati solo nel caso in cui il candidato non fosse già iscritto in un’altra scuola di specializzazione. Ed è bastato dichiarare di non aver mai preso parte a nessun altro ateneo per ottenere ulteriori punti per sperare in un’università più vicina a casa. “Basta controllare le graduatoria dello scorso anno: alcuni idonei si sono ripresentati senza dichiararlo” denuncia la presidente di Gmi Silvia De Tomaso.

Le immatricolazioni si sono chiuse lo scorso 13 ottobre. Insomma i candidati coinvolti inizieranno regolarmente l’anno accademico fino a quando le università non avvieranno i controlli. Ma qui sorge un’altra questione. Gli atenei sono organi indipendenti e di conseguenza solo le università stesse potranno decidere quando e se avviare la procedura di controllo. Anche se il presidente di Anaao Giovani Pierino Di Silverio ribatte: “Il Ministero ha indetto il bando, deve fare ulteriori verifiche”.

Le autodenunce per “errore” nelle dichiarazioni per invalidità

Molti candidati, poi, hanno dichiarato di avere delle invalidità per scalare posizioni in classifica. Come ci spiega il presidente di Anaao Giovani Gianmaria Liuzzi, “molti si sono autodenunciati affermando di aver sbagliato in fase di registrazione”. Benché questo viene chiesto per ben tre volte sul portale di indicare se si è portatori di disabilità.

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