Parte oggi lo stato di agitazione di medici in formazione specialistica e dottorandi contro il decreto «Cresci-Italia», che prevede la tassazione Irpef su tutte le borse e assegni di studio che superano gli 11.500 euro annui.
La protesta (oggi a Milano e all’Aquila, domani si sposterà a Roma in Piazza Montecitorio) prevede uno stato di agitazione con sospensione dell’attività nei Policlinici. «Nel decreto Cresci Italia al Senato – precisa l’Unione degli Universitari – è stato aggiunto un comma che equipara le borse di studio superiori agli 11.500 euro annui ai redditi da lavoro dipendente, con conseguente imposizione IRPEF. Ciò ridurrebbe di circa 200-300 euro mensili il compenso economico del medico in formazione specialistica, rendendo la borsa al netto delle spese di poco di superiore ai 1000 euro».
«Non basta – sottolinea l’Udu – che siano i medici in formazione meno retribuiti dell’Unione Europea, che debbano pagarsi le spese professionali con la propria borsa di studio come acquisto di libri, iscrizioni a congressi, stage all’estero, quelle universitarie (2000 euro di tasse annue in media), l’iscrizione all’ordine dei medici, la quota previdenziale all’ENPAM, l’assicurazione contro la colpa grave. Non basta che, continuando comunque ad essere considerati dalla legge come studenti, con la loro attività permettano lo svolgimento della gran parte delle attività dei Policlinici Universitari».