Maxi finanziamento all’Università per la ricerca sulla ’mucca pazza’

Maxi finanziamento per la ricerca sulla ’mucca pazza’. Unimore traguardo a favore della ricerca sulle nanomedicine

Maxi finanziamento all’Università per la ricerca sulla ’mucca pazza’ Unimore traguardo a favore della ricerca sulle nanomedicine

Centomila euro dalla Creutzfeldt-Jakob Disease Foundation per il trattamento con la nanomedicina. La responsabile del progetto: “Siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto e per la fiducia dimostrata”

Un finanziamento internazionale da 100mila dollari alla ricerca sulle nanomedicine di Unimore per il trattamento della malattia da prioni, più comunemente conosciuta come ’mucca pazza’. L’importante stanziamento a favore del laboratorio Nanotech del Te.Far.Ti. del Dipartimento di Scienze della Vita, è stato promosso dalla Creutzfeldt-Jakob Disease Foundation. Si tratta peraltro di un secondo stanziamento arrivato alla nostra università, il precedente ha infatti supportato le fasi iniziali della ricerca innovativa nel campo della nanomedicina e delle malattie da prioni condotto congiuntamente dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e, appunto, Unimore. Le malattie da prioni, dette anche ’encefalopatie spongiformi trasmissibili’, sono malattie degenerative del sistema nervoso centrale che colpiscono l’uomo e altri mammiferi. Nell’uomo sono molto rare (l’incidenza è 1-2 casi per milione di persone all’anno) e caratterizzate da una latenza lunga, ma che, successivamente alla comparsa dei primi sintomi, portano ad una evoluzione veloce, senza cura e con esito infausto. Il progetto iniziato nel 2018 si fonda su una forte collaborazione tra Unimore e il Mario Negri e si pone l’obiettivo di utilizzare nanoparticelle polimeriche direzionate al sistema nervoso centrale, in grado di trasportare un nuovo farmaco al cervello che può contrastare le prionosi, come la malattia di Creutzfeldt-Jakob, la controparte umana del morbo della ’mucca pazza’. Il progetto finanziato quest’anno, di cui è responsabile Barbara Ruozi di Unimore, con il supporto di un team di ricercatori tra cui Jason Duskey, in collaborazione con il Roberto Chiesa, coordinatore del Laboratorio di Neurobiologia dei Prioni del Dipartimento di Neuroscienze dell’Istituto Mario Negri, si propone di ottimizzare una produzione di nanomedicine in grado di veicolare selettivamente farmaci al sistema nervoso centrale per ottenere una possibile avanzamento di questo approccio innovativo come nuova terapia per la malattia da prioni. “Siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto e per la fiducia che la Cjd Foundation ha riposto in una idea progettuale in cui tutto il nostro gruppo crede da anni – commenta Barbara Ruozi, responsabile del progetto –. Si tratta di un supporto che segue un finanziamento già ottenuto in precedenza e che ci conferma come il progetto sia ben indirizzato ed focalizzato in un’area di ricerca in cui anche Unimore ha creduto fortemente, con la creazione di una piattaforma di nanomedicina interna all’Ateneo. Come già detto in occasione del precedente finanziamento, questo riconoscimento assume per noi un valore etico e di responsabilità scientifica; queste fondazioni sono finanziate da pazienti o da parenti di pazienti che hanno investito i loro risparmi e puntato sullo sviluppo delle nostre ricerche e ai quali risponderemo con il nostro massimo impegno, sperando di ottenere risultati sempre più rilevanti”.

ilrestodelcarlino

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Gioco d’azzardo. Ricerca dell’Iss: “In calo durante lockdown”

Next Article

Servizio civile: ecco le opportunità per i giovani di 6 comuni

Related Posts