Max si risveglia dopo 10 anni: “E’ sempre stato cosciente”

disabile

Una mamma contro tutti. Non ha voluto mancare nessuno alla festa per Massimiliano, giovane figlio della famiglia milanese Tresoldi che ha lottato per 10 anni con tutte le sue forze pur di restargli accanto.

Massimiliano è rimasto coinvolto in un grave incidente stradale al ritorno dalle vacanze estive di quindici anni fa. I medici furono categorici: “Non ce la farà”. Mamma Lucrezia, però, non si è arresa: “L’hanno dato subito per spacciato, facendoci contare le ore – ha detto la madre al Mattino -, e in quello stato è rimasto, senza mai dar segni di ripresa, per otto mesi, passando da un ospedale all’altro. Alla fine ho capito che lì, isolato, sarebbe morto veramente. E me lo sono portato a casa sentendomi dire dal viceprimario, mentre gli staccavo il sondino naso-gastrico, che se fosse deceduto io sarei stata denunciata. Non me ne importò nulla. Andai avanti per la mia strada, appellandomi ai suoi amici, alla parrocchia, ai volontari del servizio civile del Comune”.

Mamma Lucrezia e papà Ernesto si prendono cura di Massimiliano per tutto il tempo. Ma è dura. Molti la prendono per pazza, tanti le dicono di lasciar perdere. Il 28 dicembre del 2000 Lucrezia getta la spugna: “Fattelo tu, se vuoi, il segno della croce” dice provocatoriamente al figlio. E Massimiliano lo fa. Per la prima volta riesce a compiere un gesto volontario completo.

Da lì, la rinascita, la verità: Massimiliano, in quei 10 anni, capiva tutto, i messaggi d’affetto dei genitori, le canzoni messe per farlo stare meglio, le parole degli amici intorno a lui.

Oggi, con l’aiuto di una logopedista, Max sta tornando alla quotidianità. Ama la vita più di prima. L’avevano dato per spacciato ma lui è ancora qui. Grazie alla determinazione della famiglia e della madre, che non hanno mai smesso di crederci, e grazie agli amici, tutti tra i 20 e i 21 anni, che, in silenzio, lo hanno accudito e hanno scherzato con lui per 10 lunghi anni.

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