Maturità, l’esame è da rifare se il voto finale è troppo basso rispetto a quelli dell’ultimo anno

Sentenza del Tar di Brescia che accoglie il ricorso di un maturando che aveva ottenuto un voto finale inferiore all’andamento del suo curriculum. La prova può essere ripetuta ma con una diversa commissione.

L’esame di maturità è da rifare se il voto finale è troppo basso rispetto all’andamento dello studente durante tutto il suo percorso scolastico. È quanto ha stabilito il Tar di Brescia accogliendo il ricorso di un maturando che aveva ottenuto un voto finale non in linea con la media certificata dal suo curriculum scolastico. Il Tribunale amministrativo lombardo, come riporta oggi il Sole 24 Ore, ha stabilito che “quando il giudizio della commissione di maturità su una prova è irragionevolmente troppo basso rispetto al curriculum dei risultati scolastici dello studente e soprattutto rispetto ai voti del quinto anno, si è in presenza di una evidente svista del suddetto organo valutativo”.

Una svista a cui secondo i giudici è necessario porre rimedio attraverso lo svolgimento di un altro esame, questa volta però da svolgere con una nuova commissione. Per il Tar di Brescia, infatti, il voto finale della maturità produce troppe implicazioni per essere preso alla leggera, perché potrebbe provocare un danno potenziale alla carriera dello studente, anche per l’accesso ai benefici previsti per gli studi universitari oppure per l’iscrizione a una determinata facoltà o corso di laurea.

Secondo il Tar lombardo “non occorre una specifica qualificazione o competenza professionale per riscontrare l’erroneità o comunque l’insensatezza e l’arbitrarietà di taluni giudizi. Infatti, alcuni parametri valutativi possono essere frutto di regole di comune esperienza avvalendosi di un bagaglio culturale sostanzialmente ‘medio’. Perciò i giudizi espressi dalla commissione coinvolta nella vicenda sono apparsi al Tar manifestamente inattendibili”.

Questa sentenza però non dà a tutti il diritto di contestare il voto di maturità. Per i giudici se il giudizio della Commissione è sorretto  da “una specifica e ben articolata motivazione che diano conto di un repentino calo di rendimento dell’alunno” il voto finale – anche se palesemente non in linea con il curriculum dello studente – è da ritenersi valido a tutti gli effetti. 

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