Matricole ancora in calo: a dicembre sono 295mila, -2% rispetto a un anno fa

Ancora più sensibile la diminuzione rispetto al 2020/21: -5 per cento. Scendono anche gli iscritti ai corsi Stem. Tiene la Sapienza, Bologna perde terreno
studenti di medicina

Ancora segno negativo per l’università, diminuiscono per il secondo anno consecutivo gli iscritti a livello nazionale. Almeno a giudicare dai primi dati diffusi dal Mur – provvisori visto che sono aggiornati a dicembre – che confrontano le matricole dell’anno accademico 2022/23 con quelle del 2021/22 e del 2020/21. Rispetto a 12 mesi fa la diminuzione è del 2%, ma se il paragone lo facciamo con due anni fa supera invece il 5 per cento. E, per un paese ancora penultimo per quota di laureati nella fascia 30-34 anni, questa non è una buona notizia. Senza aumentare il flusso di chi accede a un ateneo è difficile infatti che possa aumentare quello di chi esce con in tasca la laurea.ù

I dati

Pur con tutti i distinguo del caso – perché all’appello mancano alcune telematiche e non è detto che ogni ateneo abbia comunicato il dato giusto – il dato complessivo è negativo. A dicembre risultano essersi immatricolati presso una delle nostre università 295.660 studenti (di cui 129.085 uomini e 166.575 donne) contro i 301.776 (di cui 169.981 maschi e 131.795 femmine) dell’anno accademico 2021/22. Il calo, come abbiamo detto, è del 2% ma diventa del 5 e passa rispetto ai 312.388 del 2020/21.

Calano anche le immatricolazoni ai corsi Stem, nonostante i ritorni occupazionili e gli incentivi degli ultimi anni, A far riflettere interviene poi un altro elemento: il calo delle immatricolazioni ai corsi Stem che – nonostante gli elevati ritorni occupazionali che li caratterizzano – tradizionalmente rappresentano un altro Tallone d’Achille del nostro sistema d’istruzione superiore. Al momento risultano aver fatto questa scelta in 91.625 di cui 36.373 ragazze; dodici mesi fa, di questi tempi, avevano scelto una laurea in Scienze, Ingegneria, Tecnologia o Matematica 93.913 studenti di cui 37.076 donne. In calo ci sarebbero anche gli iscritti ai comparti letterario (dai 57.285 del 2021/22 ai 55.789 del 2021/22) e sanitario (passati nello stesso arco di tempo da 48.252 a 45.908) laddove sarebbero aumentate le immatricolazioni all’area economica, giuridica e sociale. Qui si è saliti dai 102326 del 2021 ai 102338 del 2022

Sapienza con il segno positivo

Il report del ministero dell’Università offre anche una prima fotografia delle scelte territoriali. Tra i mega-atenei solo la Sapienza di Roma ha registrato un aumento degli immatricolati, passando da 17.881 matricole a 18.018 mentre gli altri “big” del settore (Bologna, Padova e Napoli Federico II) segnano il passo. In un contesto generale che vede altre realtà meridionali (Bari, Cagliari, Catania) perdere iscritti. Il Paese è già in recessione o questa è una svalutazione della qualità della laurea rispetto il mercato del lavoro? Nelle prossime settimane sicuramente questi dati saranno spunto di riflessione e dibattito.

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