MASSIMO BRAY – LA CULTURA PRIMA DI TUTTO. C’è qualcosa che non funziona nel modo on cui lo Stato crede nella cultura”. Non le manda a dire Massimo Bray, nuovo ministro della cultura del governo Letta. L’occasione per parlare è stata l’inaugurazione della Biennale di Venezia. “Se il nostro Paese vuole tornare a crescere non può non partire dalla cultura – ha continuato il ministro – e per farlo deve essere in grado di mettere in campo tutte le risorse necessarie”.
Ma non finisce qui. Il ministro per i Beni Culturali ci tiene a precisare diverse cose. “Si è rotto qualcosa nel rapporto tra lo Stato e i cittadini. E’ mancata da parte nostra la capacità di ascoltare e io vorrei dedicare gran parte del mio lavoro all’ascolto. Mi auguro che il mio mandato non sia breve. Sono sorpreso dal numero di persone che mi cercano e vogliono parlarmi”.
Dimettersi? Il ministro Bray non ci pensa nemmeno. “Non credo nei gesti eclatanti. Mi piacerebbe riuscire a trovare i soldi”. Infine, un pensiero per le associazioni culturali: “Sono preoccupato per le migliaia e migliaia di associazioni che lavorano nel campo della cultura e che avrebbero bisogno del nostro sostegno. Dobbiamo investire su di loro. Noi siamo diventati un Paese senza speranza, e dobbiamo ritrovarla”.