Il Ministero dell’Università e della Ricerca si prepara a beneficiare di significativi investimenti finanziari, grazie alle misure previste nella legge di Bilancio. I finanziamenti saranno destinati a vari aspetti cruciali dell’istruzione e della ricerca, con un focus particolare su borse di studio, mobilità studentesca, housing universitario, edilizia AFAM, e supporto agli enti di ricerca.
La legge prevede un aumento delle risorse per l’erogazione delle borse di studio, con uno stanziamento totale di 36 milioni di euro. Questo incremento rafforza il Fondo integrativo statale per la concessione delle borse di studio (FIS), offrendo un supporto maggiore agli studenti meritevoli. Un’attenzione particolare è rivolta al cosiddetto “Erasmus italiano”, con la creazione di un Fondo specifico. Con un investimento totale di 10 milioni di euro, suddiviso tra gli anni 2024 e 2025, il Fondo supporterà le borse di studio per gli studenti iscritti a programmi di mobilità tra atenei, incentivando così l’interazione e lo scambio culturale tra università.
Edilizia universitaria
Per quanto riguarda l’housing universitario, un Fondo di 150 milioni di euro è stato istituito per finanziare la costruzione, ristrutturazione e miglioramento degli alloggi e delle residenze studentesche. Il finanziamento, distribuito in modo crescente fino al 2026, mira a migliorare significativamente la qualità delle strutture abitative per gli studenti universitari.
L’edilizia per AFAM riceverà un finanziamento totale di 206 milioni di euro. Distribuito dal 2025 al 2035, questo fondo sarà destinato alla ristrutturazione e al miglioramento delle infrastrutture esistenti, inclusi interventi per la sicurezza, l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico. Infine, il Fondo a favore degli Enti di Ricerca non vigilati dal MUR riceverà 35,32 milioni di euro, destinati a promuovere lo sviluppo professionale di ricercatori, tecnologi e personale tecnico-amministrativo. Inoltre, la legge di Bilancio prevede finanziamenti per sostenere la partecipazione a esposizioni mondiali come l’EXPO 2025 a Osaka, con una dotazione di 1,5 milioni di euro annui per il 2024 e il 2025.
Unione degli Universitari: “Tagliati milioni di euro sul diritto allo studio”
Tornano a battere il martello sulla Manovra gli studenti della sinistra universitaria, scontenti delle promesse disattese. “La Ministra Bernini – accusa l’Unione degli Universitari in una nota – non mantiene la parola data, con tagli milionari sul diritto allo studio universitario rispetto a quanto promesso. Ci aveva dato la disponibilità a un incontro per valutare gli emendamenti, ma ovviamente quando le abbiamo scritto per fissare un incontro non ci ha risposto”.
“Come UDU – continua la nota – eravamo riusciti a presentare numerosi emendamenti su borse di studio, alloggi universitari, fondo affitti, sportelli psicologici e finanziamento degli atenei. Con PD, M5S e AVS avevamo concordato di spingere affinché le richieste degli universitari che avevano dormito in tenda non rimanessero inascoltate. Ma non c’è stato nulla da fare: il Governo ha espresso parere negativo, senza neanche una relazione tecnica o una motivazione. Così, la maggioranza ha semplicemente bocciato i nostri emendamenti che prevedevano un investimento aggiuntivo di 500 milioni sul diritto allo studio. Evidentemente, un anno di protesta in tenda e nelle piazze non è servito per fare capire al Governo Meloni che bisogna investire sul Diritto allo Studio, come questa Legge di Bilancio dimostra”.
L’Unione degli Universitari torna a protestare: la settimana scorsa ha manifestato a Venezia, mentre domani mattina (19 dicembre) manifesterà a Milano, sotto al Pirellone in Via Fabio Filzi. La tematica, infatti, non riguarda soltanto il Parlamento, ma anche i bilanci regionali. “Rivolgiamo un appello alla Presidente Meloni e alla Ministra Bernini affinché riconsiderino le nostre proposte. Gli emendamenti saranno nuovamente presentati in aula e vi è ancora tempo per intervenire, ascoltando gli studenti. Il Parlamento non resti insensibile e tuteli la nostra possibilità di studiare, messa in crisi dal caro affitti, dal caro trasporti e dal caro studi” conclude il sindacato studentesco.
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