Mangiare sano ascoltando il proprio corpo

Una buona alimetanzione per affrontare la prova di maturità è fondamentale poiché ci consentirà di acquisire energia e lucidità mentale, riducendo il senso di stanchezza e stress. Parola del biologo nutrizionista.

Una buona alimetanzione per affrontare la prova di maturità è fondamentale poiché ci consentirà di acquisire energia e lucidità mentale, riducendo il senso di stanchezza e stress. Non si tratta di stare a dieta o di seguire regolare precise, ma di combinare i giusti principi alimentari, senza rigidità e con la consapevolezza che nei nostri pasti principali non devono mai mancare, proteine, grassi e carboidrati. Ne abbiamo parlato con il biologo nutrizionsita, Giovanni Moscarella

Quali sono i consigli del nutrizionista per una buona alimentazione nella fase preparatoria alla grande prova?

Nutrire il proprio animo e il proprio corpo. Il consiglio ai giovani, ma valido a tutte le età, è di fare almeno due pasti completi e nutrienti nella prima parte della giornata quando il metabolismo è più attivo. Partiamo dalla colazione. Il modello ideale è quella inglese con uova, formaggi, salumi, latte e frutta. Anche il pranzo dovrà essere completo; è bene assicurarsi di associare contemporaneamente carboidrati, proteine animali, e fonti vegetali. Meglio evitare farine e lieviti e consumare spesso riso e altri cereali come farro e orzo.

Cosa fare per tenere a bada la cosiddetta fame nervosa o combattere la mancanza di appetito, reazioni diffuse in un periodo di disagio psicologico.

La fame nervosa se è conseguenza di un periodo di stress, non va soppressa, ma addirittura assecondata. No quindi ai sensi di colpa! Anche nel caso di scarso appetito, se si tratta di un fenomeno in un periodo ristretto, non porta danni. Per tutelarsi è importante come appena detto fare
comunque e sempre pasti completi. Se non si ha molta fame, bene fare mini pasti con dosi più contenute ma pasti completi. Il nostro organismo funziona come una macchina che ha bisogno di più elementi per rendere al meglio.

Cosa si intende con dieta bio-sofica?
La conoscenza della propria biochimica. In linea generale può essere uguale per tutti, c’è poi un aspetto individuale che ciascuno di noi deve imparare a ri-conoscere. Il nostro corpo sa bene di cosa ha bisogno, dobbiamo smetterla di delegare agli altri e cominciare ad ascoltare le nostre sensazioni.

Qualche istruzione? Come si comincia?
Può sembrare paradossale ma occorre iper-nutrirsi – sempre nella prima parte della giornata – e per tre-quattro settimane, dopo questa fase occorre imparare ad andare ad istinto ascoltando la fame discriminata che ci orienta. Certo sarà utile osservare qualche indicazione come mangiare cioccolato e gelati nel caso di desideri “dolci” piuttosto che dolciumi che contengono lieviti e farine.

Quali sono i falsi miti e luoghi comuni da sfatare?
Sono tanti. Dal controllo delle calorie a quello dellafame, dalla demonizzazione dei grassi (che però sono importanti per il rinnovamento delle nostre cellule!) a quella di banane e patate. Il marketing sociale e sanitario hanno inculcato tanta ignoranza nelle persone. Quando ascoltiamo e poi incameriamo un’informazione – sia essa una nozione da imparare, uno spot o un messaggio politico, non assorbiamo energia; c’è, in questa fase, una scarsa o comunque minore presenza psichica. Quando in seguito dobbiamo discriminare l’informazione, abbiamo invece bisogno di energia. E’importante quindi dire – soprattutto ai giovani – che in un soggetto con un buon nutrimento ci sarà maggiore concentrazione, più lucidità ed energia.

Ivana Berriola

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