Lotta al cyberbullismo e all’odio in rete, Aurora Ramazzotti allo YIF: “Insegnare a scuola il corretto utilizzo dei social network”

La presentatrice ed influencer ha preso parte alla tavola rotonda sul bodyshaming che si è tenuta questa mattina nella seconda giornata dello Young International Forum in corso di svolgimento a Roma. “Tema molto importante che non riguarda solo i giovani. Come genitore sono molto preoccupata per mio figlio”.

Educare i ragazzi ad un utilizzo consapevole dei social network a scuola per cercare di contrastare con efficacia fenomeni come il bodyshaming e il cyberbullismo: è la proposta lanciata al termine della tavola rotonda che si è svolta questa mattina all’interno della seconda giornata dello Young International Forum, il salone dei giovani in programma fino al 13 ottobre negli spazi del Ragusa Off a Roma.

All’appuntamento ha partecipato anche Aurora Ramazzotti che ha voluto raccontare ai ragazzi la sua esperienza contro il bodyshaming e l’odio in rete che l’ha portata anche ad essere testimonial della campagna di Dove Italia contro gli stereotipi della bellezza femminile. “Io penso che nelle scuole si debba andare verso un’educazione consapevole dell’utilizzo dei social. In certi casi esiste già, in altri è carente ed è una cosa che può diventare molto importante sia per i ragazzi ma anche in un secondo momento per gli stessi genitori – ha raccontato la presentatrice ed influencer parlando alla platea di ragazzi – Perché, pensandomi in un prossimo futuro come genitore di un bambino che adesso è molto piccolo ma che tra qualche anno affronterà le stesse tematiche, sono già impaurita perché i tempi cambiano”.

Alla tavola rotonda hanno partecipato Aurora Caporossi, presidente e fondatrice di Animenta (associazione di volontariato no-profit che si occupa di disturbi alimentari), Massimo Cozza, psichiatra e direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Asl Roma 2, e Andrea Nuzzo, creator digitale, ideatore del seguitissimo fumetto social “Essere Bill” e figura cardine del MoVimento Etico Digitale.

“Purtroppo, le conseguenze di ciò che si scrive o dice sui social sono percepite da alcuni come qualcosa di virtuale ma sappiamo che non è così – ha aggiunto Andrea Nuzzo – Bisogna comunicare sia ai giovani che agli adulti, professori e istituzioni, che i social network si possono utilizzare per risvegliare una consapevolezza che spesso può fare la differenza. L’obiettivo, anche nostro del Movimento Etico Digitale, è quello di arrivare alle istituzioni e far capire anche a loro che è necessario inserire delle ore obbligatorie sul corretto utilizzo dei social a scuola. Tempo che non deve essere percepito dagli studenti come un tappabuchi, ma semplicemente come un qualcosa di necessario che può cambiare la loro vita e quella degli altri”.

Domani, venerdì 13 ottobre, lo YIF vivrà il suo ultimo giorno di appuntamenti dedicati al mondo dei giovani, della scuola, dell’università, del lavoro e dell’attualità. Tra gli appuntamenti di rilievo, oltre ai focus sulle professioni legate ai corsi di laurea, in programma le tavole rotonde sull’emergenza della violenza di genere e il tabù dell’inserimento dell’educazione sessuale all’interno delle scuole.

LEGGI ANCHE:

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Body shaming, i giovani dello YIF: "A scuola poco affrontato e sui social non sempre al meglio"

Next Article

Cyberbullismo e disturbi alimentari, Nuzzo e Caporossi: "Comunicare sia ai giovani che agli adulti che ci sono contenuti nei social che vanno evitati"

Related Posts