Locazioni, gli studenti universitari sono quasi il 10% degli inquilini

E’ quanto mostrano le analisi condotte dall’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa. Milano primeggia tra chi prende casa in affitto per motivi di studio (33,8%), tallonata da Torino (31,9%)

A livello nazionale la distribuzione della motivazione di chi prende casa in affitto è così fatta: il 64,7% cerca la casa principale, il 25,7% lo fa per motivi legati al lavoro e il 9,6% per motivi legati allo studio. E’ quanto mostrano le analisi condotte dall’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa. Milano primeggia tra chi prende casa in affitto per motivi di studio (33,8%), tallonata da Torino (31,9%).


Secondo lo studio, nel secondo semestre del 2019 i canoni di locazione delle grandi città sono in aumento: +2,9% per i monolocali e del 3,1% per i bilocali e i trilocali. Su tutte le tipologie si vede un segnale positivo, attribuibile prevalentemente a una diminuzione dell’offerta e a un incremento della domanda. La distribuzione della motivazione di chi prende casa in affitto è così fatta: il 64,7% cerca la casa principale, il 25,7% lo fa per motivi legati al lavoro e il 9,6% per motivi legati allo studio (la percentuale di chi cerca per motivi di studio è soggetta a stagionalità, con percentuali che aumentano nel secondo semestre dell’anno).
Limitando l’analisi al target degli studenti emerge che le tipologie più affittate sono il bilocale (35%) e il trilocale (31,5%), mentre i contratti maggiormente stipulati sono quelli transitori.


I ragazzi che cercano casa sono attenti alla distanza dalla facoltà universitaria per abbattere i tempi di spostamento, alla presenza dei servizi, alla tranquillità della zona oltre che allo stato dell’immobile e dell’arredamento. Spesso l’appartamento è condiviso con amici per poter risparmiare. A livello nazionale il rendimento annuo lordo di un bilocale si aggira intorno a 5,0% e quello di un trilocale è di 4,7%. Rendimenti che, spesso, in caso di affitti a studenti aumentano se si opta per l’affitto del posto letto.


Ed è proprio la notevole domanda di posti letto, l’offerta non sempre adeguata e, in alcune città, anche in diminuzione, che stanno spingendo diversi investitori verso operazioni di student housing o comunque, in generale, alla creazione di posti letto. Si segnalano anche diverse società che prendono in locazione l’immobile per poi affittarlo a loro volta agli studenti previo accordo con i proprietari. Considerando che in Italia solo il 2% degli studenti vive in uno studentato contro una media europea del 19% appare chiaro il motivo per cui molti investitori negli ultimi anni si stanno riversando sul segmento dello student housing, in particolare nelle città ad alta presenza di atenei (Milano, Bologna, Torino e Roma per citarne alcune ma anche Padova o Pisa). Senza contare che in Italia c’è anche una forte presenza di studenti stranieri.

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