L’ISIA Faenza celebra lo scultore Zauli. Il sindaco Isola: “Grande Maestro che sapeva lavorare con i giovani”

La cerimonia, in occasione del ventennale della morte del ceramista, è in connessione con il programma 20MCZ organizzato dal Museo Carlo Zauli.

L’ISIA Faenza ha dedicato i suoi laboratori allo scultore Carlo Zauli e svelato una sua opera in una cerimonia tenutasi nella città romagnola. “L’intitolazione a Zauli dei laboratori dell’ISIA, contestualmente all’installazione di una sua opera, è una splendida notizia anche per la nostra città – ha dichiarato il sindaco Massimo Isola -. Il Maestro Zauli è stato sì un grande scultore del 900 faentino ma anche un importante docente ed educatore cosa che gli ha permesso di lavorare sia con i ragazzi più giovani che con gli studenti dell’ISIA. Un docente che ha saputo essere dunque punto di riferimento, trasmettere il fascino della creatività ma anche il ‘saper fare’.

Nell’atrio monumentale di Palazzo Mazzolani, sede dell’istituto faentino, sarà inoltre installata l’opera La grande Natura del 1986, grazie a un accordo di comodato gratuito con il Museo Carlo Zauli. L’evento avviene in occasione del ventennale della scomparsa del famoso scultore, in stretta connessione con il programma 20MCZ, organizzato dal Museo Carlo Zauli di Faenza per celebrare tale anniversario. Giovanna Cassese, Presidente di ISIA Faenza ha commentato: “La dedica dei laboratori a Carlo Zauli, in occasione dei venti anni dalla sua scomparsa si inscrive in una precisa politica culturale dell’ISIA di Faenza, che negli ultimi anni ha inteso valorizzare il proprio patrimonio materiale e immateriale e la sua storia prestigiosa. In questo contesto e con la medesima finalità sono state dedicate la biblioteca di design e l’Aula Magna rispettivamente a Bruno Munariad e Andrea Emiliani i quali, come Carlo Zauli, sono tra i fondatori della nostra istituzione nonché uomini illuminati del XX secolo”. 

Carlo Zauli nasce a Faenza il 19 agosto 1926. Sin da piccolo manifesta grandi attitudini manuali che lo portano ad iscriversi al “Regio” Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza poi intitolato alla memoria di “Gaetano Ballardini”, dove frequenta il corso di studi tecnologici. La formazione di Zauli s’interrompe nel 1944, per la deportazione in Germania nel campo di lavoro di Hülz. Torna a scuola soltanto due anni dopo, diventando allievo e collaboratore di Angelo Biancini: Zauli ottiene il diploma di “Magistero Tecnico” nel 1948 e, l’anno successivo, completa gli studi con un “Corso Speciale di Decorazione Ceramica”. 

Il lungo percorso artistico dello scultore inizia nel 1950 quando, assieme agli amici Umberto Zannoni, Averardo Giovannini e Renato Zama, rileva lo studio del ceramista Mario Morelli, la Nuova Cà Pirota, sito in via della Croce a Faenza. Dopo aver vinto i principali riconoscimenti dedicati all’arte ceramica, i primi anni Sessanta lo vedono evolvere verso un’interpretazione marcatamente scultorea del proprio mestiere. In questi anni matura il proprio linguaggio artistico, intriso di atmosfere informali intrecciate ad una armoniosa ma dirompente “naturalità”: sono gli anni di un crescente successo internazionale. Dal 1958, anno nel quale sono realizzati i grandi altorilievi per la reggia di Baghdad e il Poligrafico di Stato del Kuwait, vede la propria fama crescere continuamente, fino a spingersi, tra gli anni Settanta ed Ottanta, a tutta l’Europa, il Giappone, l’America del Nord, dove realizza esposizioni e colloca opere in permanenza. Le sue opere sono presenti oggi in quaranta musei e collezioni pubbliche in tutto il mondo. 

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