L'Invalsi va in bianco: boicottate le prove in molte scuole italiane

In molte scuole italiane boicottate le tanto discusse prove Invalsi. protagonisti della protesta gli studenti del fronte della gioventù comunista.

“Grande adesione al boicottaggio delle INVALSI, prove consegnate in bianco in tutta Italia”. Lo afferma in una nota il Fronte della Gioventù Comunista, principale organizzazione a promuovere il boicottaggio.
“A Roma l’85% degli studenti di seconda ha consegnato il test in bianco al Liceo Argan, il 70% al D’Assisi e il 60% all’ITIS Hertz. A Milano adesione quasi totale al Liceo Omero, dove il 95% degli alunni si è rifiutato di svolgere la prova, mentre l’IIS Oriani – Mazzini ha boicottato al 70%. All’Istituto Professionale Boselli di Torino si registrano picchi del 70-80% in diverse classi con un boicottaggio complessivo attorno al 50%. Altissima l’adesione anche nelle scuole di Venezia, che raggiunge il 100% all’IIS Algarotti e al Liceo Guggenheim, mentre si attesta al 90% al Liceo Foscarini. Straordinari anche i risultati a Cosenza, con una adesione totale agli Istituti Monaco e Cosentino percentuali del 90% Liceo Scorza e all’IIS Pezzullo. All’ISPCT Boccioni di Reggio Calabria tutti gli studenti hanno consegnato in bianco le prove, mentre all’ITT Panella – Vallauri l’adesione si ferma al 72%.”
Una forte spallata degli studenti al modello di scuola imposto dai governi, secondo il resp. scuola del FGC Alessandro Fiorucci, che chiede un’inversione di rotta nelle politiche sull’istruzione: «Migliaia di studenti da Nord a Sud hanno incrociato le braccia contro la dequalificazione del sistema educativo e il modello nozionistico dei quiz promosso dall’INVALSI consegnando in bianco i test. La partecipazione di massa al boicottaggio, concentrata soprattutto nelle periferie e nei quartieri popolari è una risposta decisa contro chi vuole piegare l’istruzione agli interessi delle imprese e allontanarla sempre più dagli studenti: la scuola italiana non ha bisogno di distinguere le scuole “di serie A” e “di serie B” per premiare le prime, al contrario servono investimenti per garantire il diritto a un’istruzione di qualità anche nelle scuole di periferia e in quelle del Meridione».

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