Nuovo tassello per l’universo test che impera sul sistema italico dell’istruzione superiore. Scuola di Adro, docet. La Lega “lombarda” propone il diritto di “precedenza” per gli studenti lombardi (non precisa di quante generazioni) per l’accesso ai corsi di laurea a numero chiuso e rilancia la “quota” di programmi scolastici padani che, secondo il programma regionale deve garantire un 20% di tematiche legate al territorio. La misura legislativa si riscontra negli emendamenti presentati dal piano regione di sviluppo ad opera del partito, erede di Alberto da Giussano.
Inoltre, si chiede: “ di sostenere in via prioritaria gli studenti lombardi anche sugli interventi a favore del diritto allo studio”. “Vogliamo sapere quante scuole lombarde sono a conoscenza di questa possibilità — dichiara Massimiliano Orsatti (Assessore regionale al Marketing territoriale, fondatore nel lontanno 1996, del MUP -Movimento Universitari Padani).
) — e quante la stanno applicando. La valutazione dei fondi sul diritto allo studio andrà fatta complessivamente”. Le tematiche “padane” devono configurare con forza nella programmazione didattica, quali esse siano e, proprio a ridosso delle celebrazione per l’anniversario dei 150 anni dell’Unità di Italia, sono argomenti che non vengono affrontati.
Nel testo dell’emendamento legato alla programmazione didattica “autoctona” si legge: “in ambito didattico, la Regione monitorerà attentamente la reale attuazione e implementazione da parte degli istituti scolastici lombardi degli indirizzi regionali per i programmi scolastici. Anche attraverso la verifica degli effettivi esiti dell’apprendimento degli studenti lombardi”.
Inoltre, Orsatti sostiene che gli studenti lombardi si trovano in una situazione di svantaggio poiché nei test di ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso si tiene conto anche del voto preso all’esame di maturità (ci permettiamo di evidenziare che attualmente il voto della maturità viene considerato qualora ci siano “ex-aequo”, insieme all’età anagrafica), che in alcune regioni del sud “è notoriamente dato con generosità”. Per cui la Lega chiederà che nei test di ammissione non si tenga conto dei voti di maturità. Successivamente, chiediamo una corsia riservata per gli studenti che siano residenti in Lombardia da almeno cinque anni”.
“Ai leghisti non basta la scuola di Adro tappezzata di simboli del partito — dichiara il consigliere regionale pd Fabio Pizzul — ora nel mirino del Carroccio è finito addirittura il Piano regionale di sviluppo alla voce istruzione. Gli emendamenti ci fanno pensare che il loro tentativo sia sempre quello di escludere una parte degli studenti. Qui non si parla solo di ragazzi stranieri, visto che potenzialmente saranno penalizzati anche gli studenti novaresi o piacentini, che abitano appena al di là dei confini della regione. L’emergenza di oggi è quella di attuare veramente l’autonomia scolastica, che deve essere anche autonomia dalla politica perché non si ripetano più i casi come quello di Adro”.
Forse il titolo della V della nostra costituzione in relazione all’autonomia governativa legislativa non intendeva proprio il percorso che la lega sta delineando per la formazione “glo-local”.
Lega: numero chiuso lombardo all'Università
Nuovo tassello per l’universo test che impera sul sistema italico dell’istruzione superiore. Scuola di Adro, docet. La Lega “lombarda” propone il diritto di “precedenza” per gli studenti lombardi (non precisa di quante generazioni) per l’accesso ai corsi di laurea a numero chiuso e rilancia la “quota” di programmi scolastici padani che secondo il programma regionale deve garantire un 20% di tematiche legate al territorio. La misura legislativa si riscontra negli emendamenti presentati dal piano regione di sviluppo ad opera del partito, erede di Alberto da Giussano.