Bagarre alla Camera sull’introduzione dell’educazione sessuale a scuola. A scatenare il parapiglia con accuse incrociate tra centrodestra e forze dell’opposizione un emendamento del MoVimento 5 Stelle al disegno di legge sulla violenza sessuale in discussione in questi giorni in Parlamento. Rossano Sasso, ex sottosegretario all’Istruzione della Lega, ha bollato l’educazione sessuale ed affettiva nelle scuole come “una porcheria” e ha attaccato, definendo una “nefandezza”, l’emendamento presentato dai pentastellati.
“Al M5S non interessa solo l’educazione alla parità di genere ma voglio l’educazione sessuale. Se la vogliono, se la facciano nelle loro sedi di partito e vediamo se i genitori manderanno lì i loro figli” ha detto Sasso intervenendo dai banchi dell’aula di Montecitorio. Immediata la reazione del centrosinistra. “Definire un emendamento una nefandezza è inaccettabile. Non siamo a Kabul ma nella Repubblica italiana” ha detto il verde Angelo Bonelli.
“Se c’è una cosa degradante in Italia, è che nel nostro Paese l’89% dei nostri ragazzi imparino che cosa sia il sesso da YouPorn. Le famiglie non possono essere lasciate sole perché non tutte sono uguali, alcune vivono grandi fragilità e la scuola è unica risposta: se lo Stato mettesse a disposizione personale formato sull’affettività e sulla sessualità sarebbe un valore aggiunto, che Sasso lo capisca o meno. La preistoria è finita 4.000 anni fa” ha aggiunto Anna Laura Orrico del M5S.
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