Lavoro giovanile: confermata la flessibilità

L’occupazione ancora non riparte in Italia e mostra una riduzione che risulta più marcata per i giovani.

L’occupazione ancora non riparte in Italia e mostra una riduzione che risulta più marcata per i giovani mentre le previsioni di bassa crescita per i prossimi due anni dipingono uno scenario senza ”una robusta ripresa dell’occupazione”. E’ quanto scrive la Banca d’Italia nel bollettino economico secondo cui ”l’occupazione ha continuato a ridursi nel terzo trimestre, pur lievemente”.

L’istituto centrale segnala inoltre come a causa del lento recupero del Pil a livelli pre-crisi ”le imprese privilegiano forme contrattuali più flessibili rispetto a impieghi permanenti a tempo pieno”. ”E’ essenziale che vengano rimossi gli ostacoli strutturali che hanno finora impedito all’economia italiana di inserirsi pienamente nella ripresa dell’economia mondiale’, sottolinea la Banca d’Italia nel bollettino economico trimestrale che rileva inoltre come ”gli effetti di una dinamica più sostenuta attesa per il commercio mondiale verrebbero compensati dagli andamenti più sfavorevoli dei tassi di interesse a medio e lungo termine”.

CRESCITA PIL 2011-2012 RESTA MODERATA A 1% – Restano basse le previsioni di crescita dell’economia italiana stilate dalla Banca d’Italia. Nel nostro paese ”il Pil manterrebbe sia nel 2011 sia nel 2012 il basso ritmo di crescita dell’anno passato, intorno all’1%”, inferiore quindi alle stime dell’area euro (+1,5%) e sostenuto principalmente dall’export, mentre i consumi interni resterebbero al palo.

In Italia il fabbisogno statale diminuisce ”significativamente” di quasi 1,5 punti di Pil (a quota 67,5 miliardi di euro) grazie alla riduzione della spesa in conto capitale e ad entrate in ripresa, con una ”dinamica positiva dopo la caduta del 2009”.  Secondo Via Nazionale il debito è salito (da 116 a 119% del Pil), seppure in maniera ”inferiore a quello stimato per il complesso dei paesi dell’area Euro” e con una contropartita dell’aumento delle disponibilità liquide che il Tesoro detiene presso la Banca d’Italia.

Per il triennio 2011-2013, ricorda l’istituto centrale, la Decisione di Finanza Pubblica (Dfp) ”prevede un ulteriore graduale miglioramento dell’indebitamento netto, per effetto della manovra triennale varata alla fine di maggio dello scorso anno”. Le previsioni, che coincidono con gli obiettivi del governo, indicano per il 2011 un debito al 119,2% del Pil, che scenderebbe a 117,5 nel 2012 e quindi al 115,2 nel 2013, arrivando a quella data a un indebitamento netto del 2,2% a fronte del 5% di quest’anno.

Fonte: Ansa

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