Ardesia nera e gessetti bianchi o tutt’al più colorati: la cara vecchia lavagna è uno strumento “analogico” e poco tecnologico. Ma il futuro è già arrivato e si chiama Lim: lavagna interattiva multimediale. Entro il 2012 in Italia sarà in 1 classe su 4.
Sono oltre due milioni le lavagne interattive multimediali (Lim) presenti nelle scuole di tutto il mondo. E anche l’Italia si sta adeguando. Il prossimo anno ne saranno installate 10.000. L’intervento interesserà 4.000 istituti e, tradotto in cifre, significherà un investimento di oltre 20 milioni di euro (progetto Innovascuola, Presidenza del Consiglio – Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie).
Della nuova lavagna destinata a sostituire quella tradizionale nelle classi di tutte le scuole italiane si è parlato venerdì scorso nell’ambito del convegno “La scuola digitale: lavorare in classe con la Lim (lavagna interattiva multimediale) tra didattica e apprendimento” presso l’Università Cattolica di Milano.
“La lavagna interattiva di Promethean è in commercio dal 2000 – ha affermato il responsabile di Promethean Italia Fabrizio Leto di Priolo – e dall’esperienza del Regno Unito, dove una classe su tre utilizza questo strumento, è emerso che gli insegnanti hanno la possibilità di sviluppare lezioni multimediali che parlano il linguaggio delle nuove generazioni rendendo i momenti di aula più coinvolgenti”.
In Italia si prevede che entro il 2012 il 25,2% delle classi disporrà di una Lim, simbolo di un nuovo modo di fare lezione e di imparare – dalla scuola dell’infanzia fino all’università – attraverso una serie di strumenti che favorisce la partecipazione degli studenti e aiuta gli insegnanti a rendere più coinvolgente la lezione.
Penne magnetiche che interagiscono con lo schermo, telecomandi wireless che permettono agli studenti di rispondere dal posto, tavolette elettroniche che si sostituiscono al quaderno e dialogano con la lavagna, oltre ad un ampio numero di software dedicati ai vari insegnamenti entrano a far parte della vita di aula di tutti i giorni, sostituendosi a gessetti e cancellino.
Manuel Massimo