L’amore, il viaggio e il destino: Dario Lombardo e quel treno maledetto per Santiago. “Mai una tragedia così banale”

Dario Lombardo

“Non ascolto il passato e non guardo il futuro… Mi sento vivo”. Eccolo l’ultimo messaggio di Dario Lombardo, lasciato su Facebook. La Farnesina ha data conferma alla notizia: Dario è l’unico italiano ad aver perso la vita nell’incidente del treno a Santiago de Compostela. Sconcerto e dolore a Forza D’Argò, il paesino nel messinese di cui Dario era originario. Ancora prima della conferma ufficiale, tutto il paese continuava a sperare. Poi, lo sconforto. “Non abbiamo voglia di parlare in questo momento”- raccontano. Dario era iscritto a Lettere presso l’Università di Catania: aveva trascorso 14 anni all’estero, conosceva l’italiano, l’inglese e il tedesco.

“È morto perché voleva rivedere una ragazza e perché ha perso l’aereo. Mai tragedia ha avuto cause così banali” – scrive Alberto Mattioli, inviato della Stampa a Santiago. Proprio qui Dario aveva conosciuto e si era innamorato di una ragazza ucraina, durante uno scambio di studenti. Da lì, la decisione di ripassare dalla cittadina, prima di ripartire per la Germania, dove vivono i genitori, per trascorrere le vacanze con loro.

 Dario Lombardo 1Poi, ancora il destino:  atterrato in ritardo dall’Italia all’aeroporto di Madrid, Dario perde il volo per Santiago. Non vuole fare aspettare gli amici con cui si era trovato così bene, magari soprattutto un’amica, e allora sale sul primo treno. È il maledetto convoglio Alvia 141, alta velocità da Madrid a Ferrol. Dario è al telefono con la ragazza alle 20.41, quando il macchinista dell’Ave, il Pendolino spagnolo, perde la testa e imbocca ai 190 all’ora una curva pericolosa dove il limite di velocità è 80. E’ la fine.

Dicono che la ragazza ucraina di cui Dario si era innamorato abbia voluto incontrare la madra. Dicono che il sindaco abbia “bruciato” la Farnesina annunciando in anticipo il lutto cittadino a Forza D’Argò. Oggi, di fronte a una tragedia simile, si ripensa a Dario con le sue stesse parole:

Mi esalto nel presente, provo gioia come un bambino quando noto un fiore..

chiametemi anche folle e pazzo se non condivido questa società incestinata e preconfezionata, vedo zombie che si nutrono di cadaveri…

Vedo miseria frutto di ignoranza…

Sorrido perche sono l’artefice della mia vita… Sorrido perche sono io a scegliere il mondo che voglio…

Essere… Ogni istante lucido e conscio per Sentire il silenzio nella mente, lì dove gli altri non arrivano…

Per sentire col cuore e tutti I sensi, le meraviglie donateci da Madre natura in questa vita piena di sorprese!”

 

Ciao Dario.

 

Raffaele Nappi

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