Non è fantascienza: un algoritmo capace di interpretare le reazioni del volto umano e di decodificare le emozioni e i sentimenti delle persone esiste già. Attualmente utilizzato solo nelle ricerche di mercato di grandi aziende, in un prossimo futuro potrebbe trovare applicazioni in svariati campi: dalla sicurezza aeroportuale allo spionaggio politico fino ai semplici colloqui di lavoro.
In questi giorni il New York Times ha pubblicato una lunga inchiesta sui rischi, in termini di violazione della privacy, che la diffusione di simili dispositivi potrebbe portare.