“In Italia per una persona ambiziosa riuscire a fare un lavoro che rispecchia le proprie passioni è quasi impossibile”. La storia di Arianna Bassoli parte da lontano. 35 anni e una laurea in Scienze della Comunicazione. Ha cambiato città tre volte. Prima Dublino, con un contratto di due anni da ricercatrice al Media Lab Europe. “Avevo uno stipendio buono, tanta libertà d’azione e colleghi che provenivano da tutto il mondo – racconta al Fatto Quotidiano. Pur essendo molto giovani lavoravamo con creatività e spirito d’iniziativa, ma avevamo anche tante responsabilità”.
Poi quattro anni a Londra, iscritta al master in Information System della London School of Economics. Resta, però, quel sentimento di nostalgia quando pensa all’Italia. E così, Arianna decide di tornare a casa. Si trasferisce a Roma dove diventa consulente tecnologico al Miur. Qui cominciano le vere difficoltà. “Anche se all’inizio avevo giurato che non sarei mai tornata in Italia, il mio paese ha iniziato a mancarmi, avevo già passato quasi dieci anni all’estero e poi volevo portare a casa un po’ di quello che avevo imparato”. Bastano solo tre anni a Roma per capire che le cose non vanno. “Quel periodo mi è servito a realizzare ciò che già sapevo: in Italia per una persona ambiziosa riuscire a fare un lavoro che rispecchia le proprie passioni è quasi impossibile. Troppa burocrazia, troppi compromessi e poi Roma è in assoluto la città più difficile dove ho mai vissuto”.
Ora Arianna vive a Berlino dove, insieme ad altre due colleghe, dirige la startup Frestly. “La vita da imprenditore è molto difficile, stressante, ma anche molto stimolante. È il massimo dell’indeterminatezza tanto che mi capita di non sapere se riuscirò a pagarmi l’affitto. Capisco che ha più senso buttarsi in questo settore a vent’anni perchè si ha bisogno di meno cose, meno soldi, meno certezze. Io ne ho trentacinque e mi sento già vecchia”.
La prossima tappa? Per il momento Arianna non si sbilancia. L’unica certezza è quella – negativa – che riguarda il nostro paese. Chissà se mai, un giorno, Arianna tornerà.
RN