La legge di Bilancio arriva al Senato: il governo punta al via libera entro giovedì

Dopo il 29 dicembre ci sarà la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio

A Montecitorio, il travaglio che ha portato all’approvazione della legge di Bilancio è stato costellato di ritardi, emendamenti approvati per errore, decine di correzioni last minute richieste dalla Ragioneria dello Stato, comunicazioni ai gruppi parlamentari fatte via fax. Una bolgia. Nonostante tutto, alle prime luci della Vigilia di Natale, il testo ha ottenuto i voti sufficienti – 197 favorevoli e 129 contrari – per passare all’esame di Palazzo Madama. Da domani, dunque, toccherà ai senatori: convocati a Roma il 27 dicembre, dovranno aspettare di conoscere dalla conferenza dei capigruppo, fissata alle ore 13, l’ordine dei lavori.

Quel che è certo è che alle 14 inizierà la seduta dell’Aula per le comunicazioni del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Subito dopo, il disegno di legge di Bilancio sarà assegnato alla 5ª commissione permanente in sede referente e alle altre commissioni in sede consultiva. La presidente del Consiglio punta a chiudere la pratica entro giovedì mattina, 29 dicembre. È già stata prevista la convocazione per l’assemblea dei senatori alle 9.30 di mercoledì 28 e, se necessaria, il giovedì allo stesso orario. Dopodiché, Giorgia Meloni terrà la classica conferenza stampa di fine anno.

La manovra

Per il ministro delle Infrastrutture, il leader leghista Matteo Salvini, è una manovra “difficile” ma “sono felice e penso che l’intero governo italiano sia apprezzato dei cittadini per come si sta muovendo con praticità in un momento difficile”, dice Salvini a margine di una sua visita alla fondazione Eris Onlus a Limbiate, provincia di Monza. “Poi è vero che non c’è tutto per tutti. Però lo stop alla legge Fornero c’è, l’innalzamento della flat tax c’è, l’intervento sugli stipendi bassi e le pensioni basse c’è. E’ un buon inizio” conclude il ministro delle Infrastrutture.

Sul testo ormai cristallizzato si registra il giudizio di Marco Granelli, il presidente della Confartigianato, che ritiene “apprezzabili gli impegni del Governo espressi con una robusta e pragmatica risposta all’emergenza energetica e con linee di intervento di più ampio respiro che incrociano le aspettative più volte ribadite da Confartigianato”. Però “mancano all’appello misure sulle quali Confartigianato sollecita azioni rapide e risolutive: lo sblocco dei crediti fiscali incagliati delle aziende che hanno utilizzato i bonus edilizia, il taglio degli oneri generali di sistema nelle bollette di luce e gas delle imprese con potenza superiore a 16,5 kW, la decontribuzione triennale per le assunzioni di apprendisti”.

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