Si avvicinano le date del Festival della Mente di Sarzana (3-5 settembre) il primo festival europeo dedicato alla creatività e alla nascita delle idee.
Aprirà la XVIII edizione, che avrà come tema l’origine, la lectio del linguista Luca Serianni dal titolo Dante e la creazione dell’italiano letterario.
Nell’anno delle celebrazioni dantesche, non poteva mancare al festival una riflessione su come la Divina Commedia abbia costituito il fondamento e l’origine della lingua della nostra letteratura.
È corretto affermare che la lingua italiana nasce con Dante? In realtà vari idiomi volgari della penisola, e in particolare il fiorentino, che è alla base dell’italiano moderno, avevano già da molti decenni rappresentazione scritta. Ma con la Commedia di Dante tutto cambia. Alighieri ha introdotto molte parole ed espressioni che ora sono di uso corrente: da “cigolare” a “muso”, da “molesto” fino a “fertile”; ha inventato un nuovo metro, la terzina dantesca appunto, con un gioco di rime fondato sul numero tre e prolungabile all’infinito, e, attingendo al mondo classico, a quello biblico e all’esperienza personale, ha ampliato considerevolmente il repertorio delle similitudini, rendendole uno strumento tipico dei poeti. Inoltre, ha adeguato il lessico al cammino delle Cantiche, dalle espressioni più colorite e, a volte, triviali dell’Inferno, ai versi aulici del Paradiso.
L’evento si inserisce nel progetto condiviso “Piazza Dante. #Festivalinrete”, sostenuto dal Comitato Nazionale per le celebrazioni dantesche istituito dal Ministero della Cultura.